Due studenti di Harvard hanno dimostrato come gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta, combinati con la tecnologia di riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale, possano essere utilizzati per ottenere senza consenso e in modo illegale dati sensibili come identità, numeri di telefono e indirizzi. Quindi, che fine ha fatto la privacy? A Techcrunch alcuni portavoce di Meta hanno indirizzato la propria politica sulla privacy, che cita: «Le tue interazioni con le funzionalità di intelligenza artificiale possono essere utilizzate per addestrare modelli di AI». E questo sembra includere le immagini condivise con Meta AI tramite i Ray-Ban.
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I Ray-Ban di Meta e la privacy, un legame complicato
Sempre a TechCrunch alcuni portavoce hanno segnalato i termini di servizio di Meta AI, in cui si afferma che condividendo immagini con Meta AI, si accetta «che Meta analizzerà tali immagini, compresi i tratti del viso, utilizzando l’intelligenza artificiale». AnhPhu Nguyen, uno dei due studenti che ha studiato il caso, ha pubblicato un video che mostra il processo in azione, poi ripreso dal sito 404 Media. Il sistema funziona sfruttando la capacità degli occhiali di Meta di trasmettere video in streaming su Instagram. Un programma al computer monitora la diretta e, tramite l’intelligenza artificiale, identifica i volti. Le immagini vengono poi confrontate con i database pubblici per ottenere informazioni sensibili, che vengono visualizzate su un’app. Nel video dimostrativo, gli studenti riescono a identificare in tempo reale compagni di classe e perfetti sconosciuti, ottenendo i loro indirizzi e i nomi dei loro familiari. La precisione della tecnologia rende I-Xray, la demo che utilizza tecnologie già esistenti e facilmente accessibili, si pone come uno strumento quindi potenzialmente pericoloso se finisce nelle mani sbagliate. Gli studenti hanno dichiarato di aver creato la demo non per scopi malevoli, ma per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi di tali oggetti.
Come Meta addestra la sua AI?
Già con Llama era chiaro che Meta addestra i suoi modelli di intelligenza artificiale su tutto ciò che gli americani pubblicano senza restrizioni su Instagram e Facebook. Ma ora, Meta ha ampliato questa definizione di “dati disponibili al pubblico” a qualsiasi cosa le persone guardino attraverso i suoi occhiali intelligenti e chiedano al suo chatbot di intelligenza artificiale di analizzare. E lo scorso mercoledì, 2 ottobre, Meta ha iniziato a lanciare nuove funzionalità di intelligenza artificiale che semplificano l’utilizzo dei Ray-Ban Meta così da fare in modo che gli utenti siano più propensi a inviare nuovi dati che possono essere utilizzati anche per la formazione dell’AI. Inoltre, durante la conferenza Connect 2024, la società ha annunciato una nuova funzionalità di analisi video in diretta per Ray-Ban Meta che invia un flusso continuo di immagini nei modelli di intelligenza artificiale multimodale di Meta. In un video promozionale, Meta ha affermato che è possibile utilizzare la funzionalità per guardare nel proprio armadio, analizzare il tutto con l’intelligenza artificiale e scegliere un outfit.
E le trascrizioni vocali?
In un’altra parte delle policy sulla privacy di Meta, l‘azienda afferma che memorizza anche tutte le trascrizioni delle tue conversazioni vocali con Ray-Ban Meta, per impostazione predefinita, al fine di addestrare futuri modelli di intelligenza artificiale. Per quanto riguarda le registrazioni vocali effettive, c’è un modo per disattivarle. Quando si accede per la prima volta all’app Ray-Ban Meta, gli utenti possono scegliere se le registrazioni vocali possono essere utilizzate per addestrare i modelli di intelligenza artificiale di Meta.