La Cina reagisce ai dazi sulle auto elettriche di Pechino e dintorni imponendo nuove misure anti-dumping (oltre a quelle sui prodotti caseari) sulle importazioni di brandy dall’Unione Europea, colpendo marchi da Hennessy a Remy Martin.
Balzelli sul brandy
A partire dall’11 ottobre gli importatori dovranno fornire alle dogane cinesi “un deposito cauzionale” corrispondente alle importazioni di brandy che arrivano dalla Ue. Hennessy e Remy Martin sono stati tra i marchi più colpiti, con gli importatori che hanno dovuto pagare depositi cauzionali rispettivamente del 39% e del 38,1%.
L’indagine di Pechino sul brandy si focalizza in particolare sulla Francia a causa, spiegano gli analisti, del suo sostegno alle tariffe sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese.
Pechino colpisce Parigi
Parigi del resto lo scorso anno ha rappresentato il 99% delle importazioni di brandy dalla Cina, lo scorso anno, con spedizioni di brandy francese che hanno raggiunto 1,7 miliardi di dollari. Teleborsa dettaglia in tempo reale la reazione dei titoli quotati sulla piazza di Parigi: le azioni Pernod Ricard sono scivolate di oltre 4 punti percentuali, mentre Remy Cointreau ha perso il 5%. Giù del 4,8% LVMH, proprietario di Hennessy.
La Cina fa soffrire i brand del lusso occidentali
A livello borsistico tutto il mondo del lusso sembra come non mai appeso alle sorti e alle decisioni di Pechino. A Milano le peggiori performance sono di Moncler e Brunello Cucinelli che registrano perdite intorno al 3%. Giù anche Salvatore Ferragamo tra le Mid Cap. Male il comparto anche a Parigi – dove Kering perde sopra il 7,5%, LVMH il 5% e Pernod Ricard sopra il 4% – e Londra – con Burberry con perdite sopra il 7%. Ribassi significativi dovuti, spiegano sempre gli analisti, alla “incertezza sulle misure di stimolo annunciate dalla Cina” che “pesano in modo particolare sul settore, fortemente esposto alla domanda cinese”.
In questo caso più che i dazi preoccupano le parole del presidente della pianificazione economica, Zheng Shanjie, che ha affermato che la Cina è fiduciosa di raggiungere gli obiettivi per il 2024 senza però riuscire a fornire dettagli sulle nuove misure di stimolo su cui sta lavorando il governo cinese.