In piena pandemia molti titoli ci hanno tenuto compagnia. Dovendo stare ore e ore in casa, al sicuro, milioni di gamer hanno avuto modo di sperimentare e, senz’altro, conoscere nuovi generi. Sul fronte del multiplayer asimmetrico era comparso un titolo come Predator: Hunting Grounds, evidente inno a una delle IP sci-fi più note degli ultimi decenni. Purtroppo il giudizio di pubblico e critica non è stato positivo per carenze su più fronti, dal comparto grafico fino ai contenuti di gioco insoddisfacenti. Ma una seconda opportunità non si nega a nessuno. Eccoci dunque a riparlare dell’opera di IllFonic, disponibile sulla next gen. Il nostro test è avvenuto sull’ammiraglia di Xbox.
Predator: Hunting Grounds, la recensione
L’impostazione di gioco è rimasta invariata, con due modalità di gameplay su carta davvero promettenti. Grazie al cross-play si tampona il rischio di server deserti e partite davvero poco stimolanti. In un caso il gamer potrà unirsi a un team composto da quattro combattenti e affrontare il temibile Predator all’interno di una mappa ampia, ma non così variegata. Il nemico è a sua volta un altro gamer, che dovrà fare di tutto per distruggere gli umani mentre tentano di portare a termine ogni missione.
Per chi invece preferisce un altro stile, è stata confermata la modalità quattro contro quattro. Ma Predator dove è finito? Come nel titolo originale è possibile che uno dei giocatori riesca a trasformarsi nella creatura e guadagnare così non poca forza per far vincere il proprio team. In Predator: Hunting Grounds non c’è storia, perché tutto è votato al gameplay.
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Per chi ha acquisto il titolo quattro anni fa c’è purtroppo la beffa. Per dare una seconda chance al videogioco bisogna sborsare comunque il prezzo d’acquisto (circa 20 euro). Il miglioramento più vistoso si nota ovviamente nel comparto grafico: nel corso del nostro test sono stati mantenuti i 60 fps anche nelle fasi più concitate. La scarsità di contenuti e collezionabili non è stata risolta.
Nel complesso Predator: Hunting Grounds è un prodotto che guarda a una fetta di gamer che segue la saga e non vedrebbe l’ora di calarsi nei panni di una lotta per la sopravvivenza, inseguiti da una creatura senza pietà. Se il titolo originario non aveva raggiunto la sufficienza, possiamo dire che l’operazione riscatto è riuscita, ma senza ribaltare del tutto la situazione.