Domani, venerdì 25 ottobre, avrebbe dovuto essere disponibile su Disney+ la serie Avetrana – Qui non è Hollywood, ma un giudice ha accolto il ricorso d’urgenza del sindaco della città pugliese Antonio Iazzi. Come abbiamo spiegato in questo articolo, il primo cittadino ha chiesto che venga cambiato il titolo e bloccata la serie perché, a suo dire, diffamerebbe l’intera cittadinanza. Sul caso è intervenuto Gianluca Neri, regista di serie come SanPa – Luci e Tenebre di San Patrignano e de Il Caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio. «Processo alle intenzioni che mi lascia perplesso», ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.
Avetrana, la difesa del regista del Caso Yara
«Il blocco preventivo di una fiction senza nemmeno averla vista assomiglia molto a un tentativo di censura», ha spiegato Neri che aggiunge: «È comprensibile che un sindaco e anche la sua comunità non facciano i salti di gioia se la loro cittadina viene usata come titolo per una fiction su una vicenda di cronaca nera. Ma quando parliamo di un caso di true crime è inevitabile».
Negli scorsi mesi Neri era stato criticato per la sua serie sul Caso Yara, da alcuni definita come di parte e non fedele ai fatti. Il regista ha concluso l’intervista parlando del rapporto con il luogo teatro di simili tragedie. «Quando ho girato il Caso Yara la gente di Brembate di Sopra non era ovviamente felice, ma succede sempre così: quando in un paese arrivano dei forestieri, degli estranei a raccontare un fatto, il primo pensiero di chi vive lì è che lo faranno male». Suggeriamo la lettura della rubrica odierna de Il Caffè di Massimo Gramellini.