Dopo la chiusura del round di Venture Capital più grande mai effettuato – 6,6 miliardi di dollari – a dicembre 2024 OpenAI presenterà Orion, il suo nuovo modello di Intelligenza artificiale. Come si legge su The Verge, che ha pubblicato questa informazione appresa da una fonte, non è chiaro se si tratti di Gpt-5 e al momento nè la società nè Microsoft (tra i principali investitori) si sono esposti commentando la questione.
Orion, cosa sappiamo sulla novità di OpenAI
A fine novembre 2022 Sam Altman ha pubblicato su Twitter (allora si chiamava ancora così) un post in cui presentava una software all’epoca sconosciuto. Era ChatGPT e nel giro di pochi mesi il prodotto è diventato mainstream, ottenendo commenti non soltanto dall’ecosistema, ma anche da parte della politica che sull’AI continua a legiferare.
Orion, a differenza di ChatGPT, non dovrebbe essere disponibile per tutti inizialmente. OpenAI lo rilascerà anzitutto ad aziende con cui collabora. Da anni la società di Sam Altman è al lavoro – non senza generare polemiche – per costruire la cosiddetta AGI, l’artificial general intelligence, ossia un’AI più intelligente di qualsiasi altro essere umano. Come aggiunge TechCrunch non si sa molto sul rilascio di Orion ed è probabile che, viste le premesse, il prodotto verrà monetizzato fin da subito. Sarebbe infatti 100 volte più potente di GPT-4.
Come misura l’AI Sam Altman?
Come riferiscono gli esperti, già oggi esistono casi in cui l’AI è più performante di una o più persone al lavoro su un task specifico. OpenAI nei mesi scorsi ha presentato una scala che va dal livello 1 al livello 5 per valutare la bravura delle proprie AI: il livello 1 è rappresentato da ChatGPT; il 2, a cui OpenAI si starebbe avvicinando, descrive un’intelligenza artificiale in grado risolvere problemi con l’acume di una persona con dottorato di ricerca.
Il livello 3 raggruppa gli agenti di AI capaci di svolgere compiti assegnati da una persona; il 4 è l’AI generativa in grado di produrre innovazione e nuove idee; il 5, infine, indica una tecnologia che può svolgere il lavoro di intere organizzazioni.
Al netto della crescita di OpenAI e della centralità guadagnata nell’ecosistema, negli ultimi mesi molti volti noti dell’azienda hanno lasciato in polemica con il Ceo Sam Altman. L’ultima in ordine di tempo è stata Mira Murati, per anni CTO della società, che starebbe ora raccogliendo capitali per lanciare un’azienda competitor. Prima di lei avevano fatto gli scatoloni Ilya Sutskever (che ha fondato un’altra startup), John Schulman (andato a lavorare per il competitor Anthropic), Jan Leike, ex safety leader, e il co-founder Greg Brockman.