Jorge Martin – Martinator – è il nuovo campione del mondo di MotoGP. Ma prima di trasformarsi in ‘Martinator’ il piccolo Jorge adorava leggere riviste di moto. Il neo campione si è preso la corona del campione sfidando colui che ha sempre ritenuto più che un rivale un collega da cui imparare il meglio. Ma quale è la sua storia?
Il piccolo Jorge
Baby Jorge è nato a Madrid, il 29 gennaio del 1998, in una famiglia in cui il papà lavorava in un’industria finanziaria, mentre la madre vendeva cucine, poi si ritrovarono senza un impiego. Era il 2008, la crisi aveva colpito larga parte d’Europa, e per quel piccolo genio dei motori sembrava tutto perduto. Finché, nel 2011, venne invitato a un evento di selezione della Red Bull MotoGP Rookies Cup, campionato che permette alle famiglie di minimizzare i costi e offre al vincitore dei sussidi economici per correre nel motomondiale. Nel 2012 il debutto, Jorge arriva secondo nel 2013 e primo nel 2014. Nel 2015, eccolo sulla Moto3. Viene ingaggiato dal Mapfre Team Mahindra insieme a Pecco Bagnaia. In poco tempo, diventano inseparabili, anche fuori dalla pista.
Le prime vittorie per Jorge Martin
Il primo podio per Jorge è stato nel 2016, in Repubblica Ceca, poi la prima vittoria nel 2017 a Valencia e, nel 2018, l’anno della consacrazione. In quella stagione, fu imbattibile con la Honda, soprattutto in qualifica: undici pole su diciannove gare e un mastino sul giro secco. E Martin si portò a casa quel mondiale con un polso messo male. Da quel momento viene chiamato “Martinator”, perché neanche l’infortunio riuscì a fermarlo. Prima arriva in Moto2, dove ci resta due anni, prima ancora era in Ktm (due podi) e poi nella Kalex (due vittorie). Nel 2021, il grande salto in MotoGP, alla guida della Ducati Desmosedici del team Pramac Racing.
In occasione del GP di Doha, secondo appuntamento stagionale, conquista la sua prima pole position nella classe regina e conclude la gara al terzo posto. Festeggia il suo primo anno tra i grandi con una vittoria (GP dei Stiria), un terzo posto in Austria e un secondo a Valencia. Nel 2022, gareggia con lo stesso team e compagno di squadra della stagione precedente. Fa segnare cinque pole position e sale quattro volte sul podio, senza però vincere una corsa, classificandosi nuovamente al nono posto. Per la stagione 2023, rimane legato alla Pramac Racing insieme a Johann Zarco. La MotoGP introduce le Sprint Race in ogni weekend di gara, al sabato, gara che diventa la sua specialità vincendone 9 su 19. Numeri che sommati ai successi nei Gp tradizionali (4) e a numerosi piazzamenti gli consentirono di giocarsi il mondiale fino all’ultima gara a Valencia, gettando via i sogni i glori nelle ultime due gare ‘lunghe’.
Cosa è successo nel 2024 di Martinator?
Nel 2024, per Jorge cambiano le carte in tavola: meno cadute e più cervello, prima di tutto. Corona 7 successi nella sprint, contro i tre nella gara lunga, salendo quasi sempre sul podio (32 volte su 39), diventando un abile calcolatore quando necessario e riducendo il numero di errori rispetto alla stagione precedente. La differenza con Bagnaia, che di vittorie ne ha confezionate 11, sta proprio nella sprint: Pecco paga gli 8 zeri nella ‘gara corta’ rispetto ai 4 del rivale. Così ha guidato la classifica generale per la maggior parte del mondiale e ha messo pressione a Bagnaia anche quando il piemontese dava segnali di risalita.