Sembra destinata a fare discutere la novella che regolamenterà gli accessi nella nota catena di caffetterie Starbucks, il cui stato di crisi è altrettanto noto.
Cosa cambia in Starbucks
A partire dal 27 gennaio il nuovo CEO Brian Niccol, chiamato in fretta e furia a sostituire Laxman Narasimhan per fermare il crollo di azioni ormai svalutate di oltre il trenta per cento, ha imposto nuove regole decisamente poco amichevoli per gli utenti.
In pratica, per usare i servizi igienici bisognerà anzitutto consumare. Le caffetterie Starbucks erano note per permettere agli avventori di sostarvi anche senza acquistare alcunché. Ma col 2025 si cambierà decisamente linea: se non si cinge in mano uno dei caratteristici bicchieroni col logo verde, non si potrà stare nel punto vendita.
Una notizia che potrebbe apparire di scarso interesse eppure che non ha faticato a trovare posto persino sul WSJ, tanto è radicata negli statunitensi l’idea di uno Starbucks decisamente più accogliente e permissivo. Starbucks – ricordano oggi i media americani – aveva eliminato la regola che imponeva la consumazione per il WC dopo che nel 2018 in un suo locale a Philadelphia i dipendenti avevano persino chiamato la polizia per mandare via due avventori intenzionati a usare il bagno senza acquistare alcunché.
La catena fa sapere che la novità è motivata da questioni di sicurezza. Le attuali regole “lassiste” permetterebbero infatti a chiunque di bighellonare nei punti vendita anche solo per scaldarsi e questo non consentirebbe agli addetti di avere un reale controllo sulle intenzioni di chi varca le soglie della caffetteria. Per molti osservatori, invece, tale mossa sarebbe esclusivamente finalizzata a monetizzare di più da ogni singolo accesso, rendendo i locali più accoglienti per gli avventori paganti.