Elon Musk dovrebbe «mettere il suo talento al servizio del mondo invece di alimentare l’agitazione populista». Parola di Bill Gates, miliardario per molti versi antesignano di questa nuova famiglia di imprenditori ricchissimi grazie alle loro intuizioni nel campo della tecnologia.
Le stilettate di Bill Gates a Elon Musk
Elon Musk ci ha abituato a zuffe a favore di telecamera (anzi, di post su X) con altri miliardari statunitensi – stiamo ancora attendendo la famosa battaglia con Mark Zuckerberg nel Colosseo romano che aveva mandato in sollucchero mezzo governo Meloni), perciò quasi sicuramente a breve replicherà per le rime al founder di Microsoft.
Ma intanto incassa in silenzio i colpi che Bill Gates gli riserva in una intervista al Times. «Pensavo che la Brexit fosse un errore, ma non twittavo tutti i giorni», dice lo sviluppatore dietro uno dei più diffusi sistemi operativi al mondo, rivelando la sua insofferenza per le continue ingerenze di Elon Musk nella politica interna di altri Paesi: «Pensavo che le regole del gioco fossero scegliere un numero finito di cose di cui parlare e che ti interessavano, concentrarti su poche cose critiche, piuttosto che dire alla gente per chi votare».
Data la sua seconda vita da filantropo, Bill Gates ha gioco facile nel criticare le mosse del nuovo uomo più ricco del mondo che ha peraltro diversi affari in competizione diretta con Microsoft (dall’AI a una possibile acquisizione di TikTok che ingolosirebbe pure Redmond) ma migliori entrature con The Donald, l’uomo che, dallo studio ovale della Casa Bianca, dà le carte firmando ordini esecutivi a tutto spiano.
Su Musk Bill Gates è torrenziale: «Sono ultra-diverso. È davvero folle che lui possa destabilizzare la situazione politica nei paesi. Penso che negli Stati Uniti agli stranieri non sia permesso dare soldi; altri Paesi forse dovrebbero adottare delle misure di salvaguardia per assicurarsi che gli stranieri super-ricchi non distorcano le loro elezioni», lasciando la porta socchiusa a non meglio specificate attività di lobby.
Ma a inquietare Bill Gates è soprattutto la dottrina politica di Musk: «Vuoi promuovere la destra ma dici che Nigel Farage non è abbastanza di destra… Voglio dire, questa è una merda folle. Sei per l’AfD!», chiosa il fondatore della software house di Redmond facendo riferimento alla recente apparizione del patron di Tesla, X, SpaceX e via andare al congresso del partito tedesco tacciato di nostalgie neonaziste.
Non mancano le dietrologie: «È difficile capire perché – riflette Bill Gates – qualcuno che ha una fabbrica di automobili sia in Cina sia in Germania, la cui attività missilistica è ultra-dipendente dalle relazioni con nazioni sovrane e che è impegnato a tagliare 2 trilioni di dollari di spese del governo degli Stati Uniti e a gestire cinque aziende, sia ossessionato da questa storia di adescamento nel Regno Unito».