Frolla è un micro biscottificio che nasce a Osimo il 12 maggio 2018, in provincia di Ancona, nelle Marche. La sua particolarità? Fornire a ragazzi e ragazze con disabilità un percorso di inserimento lavorativo. Frolla, che da progetto d’impresa in meno di un anno diventa cooperativa sociale, abolisce il concetto di pietismo e fonda il suo successo sulla qualità dei prodotti e sulle competenze dei ragazzi e ragazze che realizzano i dolci.
Biscotti sotto il segno dell’inclusione
Una straordinaria rete solidale e una campagna di crowdfunding permettono di fondare quello che è diventato un vero e proprio modello di impresa sociale collettiva, che si basa su competenze, passioni e qualità delle materie prime. La produzione di punta riguarda biscotti che nascono sotto il segno della bontà e dell’inclusione lavorativa.
Dal 2023 Frolla si è aperta anche al mondo della cioccolateria con il progetto CioccoFrolla. Spiega Jacopo Corona, co fondatore e presidente di Frolla: «Noi partiamo da una storia di amicizia: i primi due fondatori della cooperativa siamo io e Gianluca (Di Lorenzo, ndr). Venivamo da due esperienze lavorative differenti: io dal mondo alimentare, appassionato di temi culinari, lui da quello del sociale». I due fondatori sono accumunati dall’interesse alle tematiche sociali e dallo sport: Gianluca è stato infatti l’allenatore di calcio di Jacopo.
Una strada dove le persone si tengono per mano
«La scintilla che ha fatto nascere l’dea, poi trasformata in realtà concreta, è stato un mio momento critico che ha riguardato la perdita del mio lavoro», prosegue Jacopo Corona. Da lì è ripartito e insieme a Gianluca hanno dato vita a Frolla. «La chiave di svolta è costituita da tutte le persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino: a me piace immaginare la nostra storia come una strada dove tante persone si sono prese per mano e hanno iniziato a camminare», rispettando il passo di tutti e tutte, ma al tempo stesso valorizzando le difficoltà e portando valore sociale.

Un viaggio tra difficoltà e soddisfazioni
Le difficoltà sono state tante. «Nella nostra zona, abbiamo affrontato una difficoltà di tipo culturale, cioè nel far riconoscere la possibilità di far lavorare ragazzi e ragazze con disabilità. L’idea è stata infatti inizialmente vista con un po’ di scetticismo: spesso dicevano che era una bella idea ma non sostenibile».
L’altra difficoltà riscontrata riguarda la creazione d’impresa in età giovanile in Italia.«Io nel 2017 avevo 25 anni e in Italia un ragazzo di 25 anni che fa impresa non è sempre ben visto. Siamo riusciti ad andare oltre l’ostacolo e oggi portiamo una testimonianza che si può fare impresa in età giovanile». Altra difficoltà ha riguardato il problema dei trasporti nella zona e le differenti modalità di funzionamento dei vari comuni della zona. Le parti positive? «Oggi riusciamo a dare lavoro a tante persone, facciamo un fatturato importante e abbiamo avuto molti riconoscimenti, fra i quali il più importante quello del Parlamento europeo che nel 2021ci ha conferito il premio di cittadino onorario dell’anno».

Cosa fare per migliorare l’inclusività?
Jacopo Corona mette in luce anche alcuni aspetti che potrebbero favorire l’inclusione sociale ma anche il processo di creazione d’impresa da parte dei giovani: «Per quanto riguarda i giovani, serve più chiarezza nei procedimenti burocratici per aprire un’azienda; io ho riscontrato la difficoltà nel trovare punti di riferimento. Per il tema della disabilità all’interno delle realtà lavorative, servono leggi concrete ma che valgano per tutta la nostra Nazione: purtroppo, l’Italia non è uguale in tutte le sue zone e quindi servirebbe un’analisi a 360 gradi. Inoltre, bisognerebbe cercare di contaminare le aziende e gli imprenditori con le buone pratiche», che riguardano l’assunzione dei lavoratori e lavoratrici con disabilità ma anche la formazione.
Alcuni numeri
Frolla vanta un team di circa 21 ragazzi e ragazze con disabilità. I turni di lavoro sono basati su rotazioni da 4 ore, dal martedì alla domenica. Ogni anno vengono confezionati circa 70.000 sacchetti di biscotti e il fatturato incrementa ogni anno. Per quanto riguarda le vendite, la terra madre Osimo è la più attiva con il 6,6%. A seguire, Milano con il 5,2%. Roma invece è al 3,5%. Il punto di forza di Frolla è la qualità di dolci e biscotti, ottenuta grazie alla competenza di lavoratori e lavoratrici e di un’accurata selezione delle materie prime. In sede c’è quello che viene definito ‘DiversamenteBar’, che ha una sede anche a Castelfidardo (AN): è qui che si recano i principali consumatori di Frolla, cioè famiglie con bambini. Qui si trascorre una mattinata in compagnia del team in un clima di serenità.

Frolla è anche sport
Frolla è anche sport, correlato alla socializzazione e al benessere psico-fisico. La cooperativa, infatti, sposa anche il mondo del calcio con il Frolla Football Team, affiliato con SA Castelfidardo. Della squadra fanno parte 13 ragazzi diversamente abili che svolgono un allenamento alla settimana, più la gara ufficiale. Il team di Frolla è iscritto al campionato di Quarta categoria, primo torneo nazionale di calcio a 7 riservato a calciatori e calciatrici con disabilità intellettivo-relazionale e patologie psichiatriche, promosso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il progetto sociale Quarta Categoria-calcio e disabilità raccoglie l’esigenza di tante persone che hanno la voglia di giocare a calcio.
L’importanza della formazione per un’economia socialmente responsabile
Frolla è impegnata in progetti di formazione. Il più importante è Frolla Up, dedicato all’imprenditorialità a vocazione sociale. Si tratta di un Master in Impresa Sociale e Non Profit, con l’obiettivo di stimolare la nascita e lo sviluppo di startup in ambito sociale. Il percorso formativo fornisce ai partecipanti le competenze e gli strumenti necessari per l’impostazione e lo sviluppo di idee d’impresa sociale, stimolando un approccio indirizzato a una economia sostenibile e socialmente responsabile.