Fa rumore, soprattutto tra gli azionisti, la notizia che in Germania, sede della sola gigafactory europea di Tesla, le vendite della Casa guidata da Elon Musk siano diminuite del 59% a gennaio: agli analisti infatti non è sfuggita la contemporaneità con il mese in cui l’amministratore delegato del marchio è diventato ufficialmente membro del gabinetto del presidente statunitense Donald Trump, ma soprattutto ha ospitato sulla sua piattaforma X Alice Weidel, leader del partito tedesco Afd. Sempre in Germania, almeno sessanta tra università e centri di ricerca hanno deciso di lasciare X.
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Le trumpate di Musk creano problemi a Tesla?
Era dal luglio 2021 che Tesla in Germania non piazzava un totale così misero, ovvero 1277 auto elettriche. Per il colosso delle auto elettriche non è andata meglio in Francia, dove il calo è stato del 63%, e nel Regno Unito, dove invece sono scese del 12%.
Molti osservatori concordano che tutto ciò sia legato a doppio-filo alle intemerate di Musk sulla politica europea: nei mesi scorsi infatti il patron di Tesla ha definito il cancelliere tedesco Olaf Scholz “un pazzo incompetente” dopo l’attacco al mercatino di Natale di Magdeburgo e attaccato il primo ministro britannico Keir Starmer per la sua negligenza quando era procuratore negli anni ’90 in relazione allo sfruttamento sessuale di oltre 1.500 ragazze minorenni, chiedendogli ripetutamente di dimettersi. Richieste rivolte anche alla magistratura italiana che si pronunciava sul caso Open Arms che vedeva imputato Matteo Salvini.