Mentre l’azienda ha chiuso un 2024 sulla cresta dell’onda, raccogliendo 6,6 miliardi di dollari, OpenAI ha anche perso pezzi lungo la strada. Sono stati diversi gli addii ai vertici. Mira Murati, ex CTO e sempre al fianco del Ceo Sam Altman nelle occasioni più importanti, ha deciso di lasciare l’ex startup di Intelligenza artificiale. Nell’ottobre dello scorso anno la stampa specializzata ha riportato l’indiscrezione di una Murati impegnata a raccogliere fondi per la sua nuova azienda.
I contorni della questione si sono delineati sempre di più, tanto che nelle scorse ore John Schulman, ex co-founder di OpenAI, pare sia salito a bordo del nuovo progetto dopo essersi dimesso da Anthropic a cui si era legato pochi mesi fa. Oltre a lui anche Greg Brockman e Ilya Sutskever hanno lasciato OpenAI nel 2024.
Su cosa sta lavorando la startup di Mira Murati?
Al momento non si sa molto sulla nuova venture di Murati. Non è improbabile che l’azienda innovativa in fase stealth rientri nel settore dell’Intelligenza artificiale. Oltre ad aver assunto Schulman, l’ex CTO di OpenAI avrebbe anche coinvolto Christian Gibson, membro del team attivo sul supercomputing nella società di Sam Altman.
![Riecco Mira Murati. Nella nuova startup dell'ex CTO di OpenAI c'è anche John Schulman, co-founder dell'azienda di Altman passato per Anthropic Mira Murati 1](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2024/01/24035625/Mira-Murati-1.jpg)
Il fatto che diversi membri di OpenAI abbiano deciso di allontanarsi dall’azienda potrebbe essere collegato a quanto accaduto nell’autunno del 2023, in quel week end folle durante il quale Sam Altman è stato prima licenziato dal board e poi reintegrato a seguito dell’intervento di Microsoft, tra i principali investitori nell’azienda. In quelle ore concitate, Murati era diventata Ceo ad interim. Una volta ritornato al timone, Altman ha dato il via a una riorganizzazione interna.
Il nuovo round di OpenAI
Nei giorni scorsi su StartupItalia ci siamo soffermati sulla nuova raccolta di capitali da parte della società di ChatGPT: 40 miliardi di dollari a una valutazione da 340 miliardi. La cifra deve comunque ancora essere confermata, ma sono chiare le intenzioni di continuare a investire. Al netto dello spavento provocato dall’AI di DeepSeek che, a quanto pare, avrebbe raggiunto importanti risultati con minori risorse.