«Palantir è qui per essere disruptive e rendere le istituzioni con cui collaboriamo le migliori al mondo. E, quando necessario, per spaventare i nemici e a volte ucciderli». Alex Karp è l’amministratore delegato di Palantir, società tecnologica statunitense divenuta negli ultimi decenni un punto di riferimento per quanto riguarda la Difesa, l’intelligence e la raccolta dei dati. In una call con gli investitori il Ceo ha mostrato tutto il proprio entusiasmo per il periodo che sta attraversando la società: in Borsa le azioni sono salite di quasi il 70% nell’ultimo mese. La retorica di Karp sembra molto in linea con quella di Donald Trump, un presidente che non sta mostrando alcun timore nel fare la voce grossa, minacciando l’uso della forza.
Cosa c’entra Palantir con Trump?
Fondata nel 2003 Palantir deve il proprio nome alle pietre veggenti presenti nella saga de Il Signore degli Anelli. Peter Thiel, co-founder di PayPal e tra i nomi più importanti dell’imprenditoria e del Venture Capital americano, ha dato forma a una società di cui si può immaginare il perimetro d’azione. Come per altre aziende legate a tecnologie di uso militare (si veda il recente caso Paragon), vige un’estrema riservatezza sui prodotti e servizi offerti a governi ed eserciti in tutto il mondo.
In passato era circolata la notizia che la tecnologia di Palantir fosse stata impiegata nel ritrovamento di Osama bin Laden, il terrorista catturato ad Abbottabad in Pakistan nel 2011. Le sue capacità di utilizzare i big data ed elaborare informazioni molto precise su obiettivi e target l’hanno resa una delle eccellenze USA in ambito defence tech. Tra gli scenari bellici in cui è attiva c’è anche l’Ucraina.
Ora che negli Stati Uniti Donald Trump sembra aver avviato una politica di liberalizzazione per le società tecnologiche, anche Palantir potrebbe giovare di un clima più favorevole. Decisamente meno esposto pubblicamente rispetto a Elon Musk, Peter Thiel è una delle figure più importanti che hanno spinto per il ritorno del tycoon alla Casa Bianca. Come Marc Andreessen, venture capitalist americano, anche Thiel ha lavorato dietro le quinte per avviare una transizione del mondo tech – un tempo vicino ai democratici – verso il movimento Make America Great Again.