A mezzogiorno di oggi, martedì 25 febbraio, oltre 1000 dipendenti di Starbucks riceveranno la comunicazione da parte dell’azienda che interrompe il rapporto di lavoro. I licenziamenti sono stati anticipati dal Ceo Brian Niccol, con una lettera al personale spedita a inizio settimana: «Stiamo semplificando la nostra struttura – ha scritto – eliminando strati e duplicazioni e creando team più piccoli e agili».
Perché Starbucks licenzia oltre 1000 dipendenti?
Questo round di licenziamenti non riguarda il personale che opera nei vari punti vendita e che ammonta a 361mila persone in tutto il mondo. I tagli colpiranno invece 1.100 dipendenti della corporate, che globalmente ne impiega 16mila. L’obiettivo dei tagli è quello anzitutto di sistemare i conti, dal momento che le vendite sono calate (-2% per quanto riguarda l’anno fiscale 2024). C’è poi l’intenzione del Ceo di puntare ancora di più sui negozi Starbucks come luoghi di ritrovo nelle varie città, un modello che ha fatto la fortuna del brand.
In Cina, come riferisce Associated Press, Starbucks ha il suo secondo mercato più grande, ma negli ultimi tempi ha subìto la concorrenza di altre catene più economiche. A pesare sulla crisi di Starbucks potrebbe anche esserci l’andamento del prezzo del caffè: a fine 2024 ha raggiunto il valore massimo dal 1977, ovvero 3,35 dollari per oncia. Nel settore tech i licenziamenti vengono tracciati su questa piattaforma: a gennaio 2025 sono stati quasi 15mila i layoff e a febbraio quasi concluso sono scesi a 11mila.
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