Oggi, martedì 4 marzo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen invia una lettera ai 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Si tratta del documento su cui si basa il piano ambizioso e urgente per il Vecchio continente, già battezzato Rearm Europe. Al momento non si conoscono le cifre e i fondi, ma come ha spiegato la presidente della Commissione è urgente che l’Unione Europea si riarmi.
Rearm Europe, cosa sappiamo sul piano
Il piano sarà poi presentato giovedì 6 marzo, al prossimo Consiglio Europeo straordinario, convocato per discutere «del perdurante sostegno all’Ucraina e della difesa europea». Secondo Politico quella in corso è una settimana decisiva per l’Ue dopo lo scontro senza precedenti di settimana scorsa alla Casa Bianca tra il presidente USA Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.
Nel frattempo nella notte italiana la Casa Bianca ha annunciato la sospensione temporanea di tutti gli aiuti militari a Kiev, mossa letta dagli esperti come un tentativo per costringere l’Ucraina a siglare l’accordo di pace che Washington vuole firmare con Mosca il più presto possibile.
Come si finanzierà il Rearm Europe?
Sono quattro i pilastri su cui si dovrebbe strutturare il piano Rearm Europe. Anzitutto, ci sarà flessibilità sul Patto di Stabilità, e si potranno dunque scorporare le spese militari da quel famoso limite del 3% per la spesa in deficit. Bruxelles potrebbe poi approvare una nuova destinazione delle risorse del PNRR ancora non utilizzate dai vari Paesi per investimenti bellici.
C’è poi la possibilità di ottenere prestiti dalla Bei, la Banca europea per gli investimenti e infine parte delle risorse potrebbero essere pescate dai fondi strutturali. Si tratta al momento di un inizio di discussione: lo scorso week end molti leader europei si sono incontrati a Londra (era presente anche Zelenskyy) per dare forma a quella che è stata definita la «coalizione dei volenterosi» per sostenere l’Ucraina.
«Per gli ultimi tre anni, i russi hanno speso il 10% del loro PIL per la Difesa. Dobbiamo preparare ciò che verrà dopo, con un obiettivo dal 3 al 3,5% del PIL», ha detto in un’intervista il presidente francese Emmanuel Macron, tra i principali sostenitori di un piano europeo per continuare a sostenere Kiev alla luce del disinteresse di Washington. Nel frattempo il Cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz sta valutando la creazione di un fondo per la Difesa da 200 miliardi di euro.