SafetyCore è un servizio di sistema di Google che punta a migliorare la sicurezza dei dispositivi Android, come il Pixel 9, ma il suo arrivo “silenzioso” ha sollevato non poche polemiche legate alla privacy.
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SafetyCore come funziona?
Precisamente si chiama Android System SafetyCore il componente di sistema di Google che sta suscitando curiosità e, in alcuni casi, preoccupazione tra gli utenti. In particolare, questo servizio di sistema non è un’app nel senso tradizionale del termine: non si troverà alcuna icona corrispondente sullo smartphone dopo l’installazione né nel drawer delle applicazioni ma di un componente di Android che opera in background. È stato sviluppato direttamente da Google e viene distribuito tramite gli aggiornamenti di sistema o del Google Play Store. La sua installazione avviene automaticamente, senza che l’utente debba dare un consenso esplicito (a parte l’accettazione generale degli aggiornamenti di sistema). E questo desta particolare preoccupazione da parte degli utenti, ma ci si dovrebbe davvero preoccupare?
SafetyCore, quali sono le intenzioni di Google?
A ottobre dello scorso anno Google rilasciò per la prima volta un aggiornamento per rendere più sicuri i dispositivi elettronici dotati di sistemi operativi da Android 9 in su: in questo pacchetto era incluso il tanto criticato “Android System SafetyCore”. Uno degli aspetti più controversi è che l’installazione di questa applicazione è avvenuta automaticamente e senza che ne fosse chiarita la natura: è stata l’azienda a spiegare le sue intenzioni qualche settimana dopo la release. SafetyCore si integra con Google Messaggi e nel momento in cui intravede foto che potrebbero contenere nudità, applica una sfocatura ancora prima che il file venga aperto. La soluzione è stata molto apprezzata dall’azienda, così da volerne ampliarne le funzioni nell’immediato futuro con la censura di altri contenuti sensibili che la stessa app potrebbe aggiungere alla sua lista attraverso l’integrazione dell’apprendimento automatico. Il colosso di Mountain View sostiene che l’app interviene solo localmente e senza inviare alcun dato a server esterni, ma agli utenti non è, comunque, andato giù il fatto che SafetyCore sia stato installato senza comunicazione o richiesta di autorizzazione. Bisogna, comunque, tenere conto del fatto che, trattandosi di un pacchetto inserito negli aggiornamenti di Google, l’app potrebbe ricomparire anche dopo un update Android, come già segnalato dagli stessi utenti.