Sono oltre 2 milioni i dipendenti federali che hanno ricevuto la famigerata mail di Elon Musk, con la quale il capo di DOGE ha chiesto a ciascun lavoratore di riassumere che cosa avesse fatto la settimana precedente in ufficio. Sul caso si è generato un piccolo scontro, ad esempio con i vertici dell’FBI che hanno rassicurato i propri dipendenti, dicendo loro di non rispondere. Alcune di queste mail hanno raggiunto anche chi lavora all’estero: come si legge sul Corriere del Veneto la comunicazione è spuntata nella casella di posta di chi lavora nella base USA di Aviano e alla caserma Ederle di Vicenza.
Perché Elon Musk ha scritto una mail a tutti i dipendenti federali?
Il capo di DOGE ha l’obiettivo di tagliare 2 trilioni di dollari di spesa per le casse federali. Tra le strategie messe in atto ci sono la cancellazione di alcuni contratti e licenziamenti di massa. La mail incriminata ha preoccupato molte persone non tanto perché proveniva da Musk, ma perché sulla stampa è circolata l’ipotesi secondo una non risposta avrebbe di fatto comportato la firma delle proprie dimissioni. Circostanza che, in realtà, non si è verificata.
Musk ha inserito tra i destinatari anche i dipendenti civili italiani che operano nella base americana di Aviano, in Friuli Venezia Giulia. Qui tutti i membri della Army and air force exchange service (Aafes) hanno deciso di rispondere alla comunicazione spedita da DOGE, mentre il 31st Fighter Wing ha preferito temporeggiare. Pete Hegseth, segretario alla Difesa, ha comunque detto che tutti i dipendenti, anche i civili, sono tenuti a rispondere. I sindacati italiani hanno già protestato ma, come si legge sull’ANSA, i contratti di questi ultimi infatti rispondono alla legislazione nazionale italiana. Dunque non sono a rischio tagli.
Abituato a licenziare le persone con grande rapidità – si veda quel che ha fatto dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022 – Musk in realtà non sembrerebbe intenzionato tanto ad avviare licenziamenti di massa tra chi non ha risposto o non risponderà alla sua mail. Potrebbe essere invece un modo per individuare senz’altro i lazzaroni, indirizzi fittizi o altre inesattezze nei database.