La scadenza del 5 aprile è stata superata senza trovare alcun accordo sulla vendita di TikTok a un soggetto non cinese. Negli Stati Uniti non si è deciso però di attuare la legge e attivare il ban nel Paese. Il presidente USA Trump ha infatti concesso un’ulteriore proroga di 75 giorni a ByteDance per proseguire nelle trattative. Ecco che cosa è successo.

TikTok è ancora online negli USA?
«Non vogliamo che TikTok vada offline. Non vediamo l’ora di lavorare con TikTok e la Cina per chiudere l’accordo», ha scritto su Truth Social il capo della Casa Bianca abbassando, per una volta, i toni. Utilizzata da 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, la piattaforma è ancora online nonostante l’incertezza che ruota attorno alla questione.
Nel 2020 era stato Trump, durante il suo primo mandato, a proporre la messa al bando di TikTok. Il timore era che ByteDance, Big Tech cinese, potesse cedere dati sensibili degli americani al governo di Pechino. Nel corso della presidenza Biden è stata poi approvata e firmata una legge bipartisan che ha condotto alla situazione attuale.
Chi punta ad acquisire il social di ByteDance?
Per rimanere online negli USA TikTok dovrà prima o poi trovare una soluzione riguardante la proprietà. Washington spinge affinché passi nelle mani di una cordata di imprese USA. Come si legge sulla BBC, un portavoce del social ha detto che qualsiasi accordo dovrà comunque essere sottoposto alla legge cinese.
La settimana scorsa Trump si era detto ottimista: il deal si sarebbe chiuso entro il 5 aprile. Poi, però, sono arrivate le conseguenze dell’annuncio dei dazi del 2 aprile, il cosiddetto Liberation Day. A quel punto la Cina, colpita da tariffe al 34%, ha deciso di frenare l’accordo. Sul magazine abbiamo intanto riassunto tutti gli attori potenzialmente interessati all’acquisizione di TikTok, dai più probabili ai meno.