Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

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Quanto è avanzata l’AI di Dreamer?
Dreamer rappresenta un passo significativo verso sistemi di AI generali. In uno studio pubblicato su Nature dai Ricercatori di Deepmind viene mostrato come l’AI sia in grado di giocare a MineCraft senza sapere le regole del gioco e imparando attraverso un approccio “trial and error”, ossia di tentativi ed errori. In Minecraft, un videogioco dove in una varietà di ambienti il giocatore deve creare oggetti e raccogliere diamanti, ogni ambiente è diverso dall’altro. Questo rende il gioco utile per mettere alla prova sistemi di AI che devono riuscire a generalizzare e non semplicemente memorizzare. Ma allora l’Intelligenza artificiale sta iniziando a pensare come un essere umano? Mentre le Intelligenze artificiali precedenti non riuscivano ad applicare le conoscenze in domini nuovi partendo da zero, Dreamer, invece, è in grado di immaginare scenari futuri facendo una replica del mondo che lo contorna esattamente come facciamo noi esseri umani. Questa capacità potrebbe aiutare a creare robot che sappiano imparare a interagire nel mondo reale più velocemente e dove i costi dell’errore sono molto più alti rispetto a un videogioco.

Un pilota automatico per il desktop
General Agents ACE è il primo pilota automatico che effettua task sul tuo desktop usando mouse e tastiera. ACE non è un chatbot, ma agisce al posto nostro sul nostro computer usando mouse e tastiera a una velocità sovrumana e può usare tutti i programmi che abbiamo su PC: catturare immagini, caricarle su Google Drive e fare le cose che farebbe un essere umano. Questo Agente di AI non è solo utile perché accelera i compiti, ma anche perché aiuta le persone a usare tool o software che non sanno utilizzare perchè agisce attraverso un mouse del PC condividendo ogni passo. Cambierà, quindi, per sempre il mondo in cui useremo il computer? L’utilizzo di un tool simile ad ACE potrebbe aumentare la creatività degli esseri umani oltre che le loro competenze portandoli ad essere capaci di fare qualunque attività. Dallo sviluppo di codice, allo scrivere una strategia o un racconto, al creare un video e modificarlo, l’AI di ACE potrebbe democratizzare l’accesso al sapere e alle conoscenze.
Questo non significa che un non specialista, un non creativo o un non designer supererà l’esperto ma che l’abilità media di ognuno di noi sta aumentando e questo fattore potrebbe essere trasformativo nel mondo del lavoro e della crescita professionale.
Fashiontech, come funziona Trend-to-Product?
Trend-to-Product è il nuovo strumento di AI di Walmart per velocizzare il lancio di capi di abbigliamento alla moda. La soluzione tecnologica proprietaria, sviluppata internamente, utilizza intelligenza artificiale e AI generativa per “creare tendenze cool per i clienti”, riducendo il tempo di produzione. Il più grande rivenditore del mondo sta investendo sempre di più nell’intelligenza artificiale per trasformare il proprio business e Wallmart aveva già introdotto una ricerca alimentata da AI generativa, un servizio di rifornimento prodotti e altri strumenti basati su AI. Sam’s Club, catena di proprietà di Walmart, sta impiegando l’AI per risolvere il problema delle lunghe code per il controllo degli scontrini all’uscita. Sarà il ciclo di sviluppo dei prodotti e dei servizi la funzione che beneficerà di più dell’AI nei prossimi mesi? lntanto, il processo di sviluppo prodotto, che prima chiedeva sei mesi, ora permette di offrire articoli di tendenza ai clienti in appena sei settimane. Se sinora servivano giorni o settimane, ora si completano in pochi minuti.
Il tool analizza i trend prelevando dati da internet e dai social media e genera delle “moodboard”, che designer e responsabili acquisti usano per creare i prodotti. Walmart prevede di utilizzare il tool anche oltre il settore moda. I prossimi obiettivi includono articoli stagionali di tendenza e prodotti di largo consumo.

Medtech e AI, verso nuovi confini
Lo scorso anno UCL Business ha contribuito con 6 milioni di sterline in donazioni all’università e ha generato altri 18 milioni di ricavi grazie a invenzioni come la tecnologia alla base di Roctavian, una terapia genica per l’emofilia A. Molte università britanniche affrontano pressioni finanziarie e cercano fonti alternative di reddito. Sebbene le spinout – startup nate dalla ricerca – rappresentino un’opportunità, non possono realisticamente colmare i bilanci accademici. Tuttavia, esempi come quello di UCL dimostrano che, con una struttura organizzata e obiettivi realistici, è possibile trasformare innovazioni in entrate consistenti. L’importante è adottare strategie flessibili, limitare le aspettative a breve termine e dare spazio a imprenditori e investitori, invece di centralizzare eccessivamente il controllo dell’IP. L’AI potrebbe accelerare, migliorare velocizzare e sistematizzare questa opportunità sostenendo un ecosistema dove ricercatori possono trasformare idee in imprese con facilità e regolarità? Guardando al futuro, le spinout potranno giocare un ruolo fondamentale nella trasformazione delle università in hub di innovazione con impatto reale sull’economia.
Gli atenei dovranno, però, abbandonare l’idea di controllare tutto il valore generato e concentrarsi su modelli scalabili, equi e rapidi. La standardizzazione dei processi, la riduzione delle quote richieste e la collaborazione con fondi esterni sono strumenti chiave per creare un ecosistema virtuoso.