Nel 2024 sulle strade italiane sono stati investiti e uccisi 475 pedoni, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all’anno precedente secondo l’ultimo report curato dall’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale in collaborazione con Sapidata. L’inventore seriale veronese Angiolino Marangoni, classe 1950, ha ideato un dispositivo led da apporre in corrispondenza delle targhe dei veicoli per avvisare i pedoni quando il conducente sta frenando. «Si chiama “Elvia98”, come il nome di mia madre, e ha ottenuto un brevetto europeo», spiega l’imprenditore già noto per altre invenzioni come il carrello che trasporta porte da calcio, le mascherine trasparenti che in pandemia hanno permesso ai non udenti di potersi proteggere dal virus e il colore ecologico. Adesso, con questo dispositivo luminoso, Angiolino vuole salvare i pedoni e lancia un appello anche al ministro Salvini e al presidente Mattarella: «Esiste un vuoto normativo, strumenti come questi servono a salvare vite».

Un salva-vita per i pedoni
«Molto si è fatto per la sicurezza stradale, ma nessun dispositivo interviene in caso di distrazione, che capita sempre quando l’automobilista non frena, magari traendo in inganno il pedone convinto di esser stato visto – spiega Marangoni – Da piccolo, attraversando la strada con mia madre, ricordo che mi afferrò per i capelli perchè stavo rischiando di essere investito. Quel ricordo che mi è sempre rimasto impresso mi ha convinto a progettare “Elvia98″».

In un primo momento, Angiolino ha provato Elvia98 sui furgoni. «In seguito ho condotto diversi esperimenti anche su altri mezzi – spiega – Oggi tutti i veicoli sono dotati di circa venti luci, ma nessuna è stata progettata per comunicare direttamente col pedone che sta attraversando la strada. Elvia98 è un kit universale che si adatta ad ogni veicolo, composto da due dispositivi luminosi collocati sotto le targhe anteriore e posteriore e collegati a un box. Il dispositivo entra in azione appena il guidatore tocca il freno e, in automatico, davanti si accende una scritta verde lampeggiante “Salvavita pedone” e dietro “Ostacoli pericolo”. In questo modo, la persona che è in procinto di attraversare la strada capisce le intenzioni del conducente e il guidatore in coda evita il sorpasso. Ho deciso di adottare il colore verde perchè si distingua dalla luce blu dei mezzi adoperati dal primo soccorso, carabinieri, polizia, ecc…». E installarlo è molto semplice: «Oltre, chiaramente, all’autorizzazione, serve il porta targa che ho costruito il quale permette il collegamento tra il led, i freni e il veicolo».
L’appello a Salvini e Mattarella
Dopo pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo codice della strada, Marangoni, oltre a presentare l’ultima versione del suo dispositivo, ha iniziato anche una campagna di sensibilizzazione. «Ho scritto alcune lettere al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’europarlamentare veronese, Paolo Borchia dove esprimo la necessità di sanare un vuoto normativo chiedendo l’omologazione del dispositivo “Elvia98” o di un prodotto tecnologicamente simile, ma sinora non ho avuto risposta. Si è lavorato a lungo per l’alcool lock ma sembra che a nessuno interessi la sicurezza dei pedoni. Invece basterebbe così poco». Il dispositivo ideato da Angiolino è già stato adottato su alcuni scuolabus. «Ho iniziato anche a parlarne nelle scuole: le nuove generazioni devono poter conoscere le tecnologie salvavita che oggi il Governo ignora. Oggi ho 75 anni e ancora tanta voglia di inventare nuovi strumenti che aiutino gli altri».

Chi è Angiolino Marangoni
Classe 1950, di Verona, Angiolino ha iniziato a lavorare a 20 anni in un’industria calzaturiera. In quel periodo ha capito di avere una predisposizione per creare qualcosa di nuovo, così ha iniziato a progettare alcune innovazioni nella lavorazione del sughero per poi spostarsi nel settore calcistico. «Ho depositato brevetti per il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico. È stato impiegato durante i mondiali di Italia ‘90 per trasformare le linee da bianche a tricolore. Inoltre, ho progettato un carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento e i ganci per attaccare le reti ai pali delle porte, usate in passato dalle società calcistiche Hellas Verona ACD Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio», commenta. Ma questo è stato solo uno tra i progetti portati avanti dall’imprenditore veronese, che oggi conta nel suo carnet 33 brevetti.

«Ho preso poi il brevetto per l’apparecchiatura di stabilizzazione e movimentazione delle porte da calcio e, nel 2017, è arrivata la prima versione di “Elvia98” che è stata adottata in passato sugli scuolabus in comuni come Vigasio e San Martino Buon Albergo nel Veronese. Durante il Covid, poi, mi sono concentrato sulla realizzazione di mascherine trasparenti pensate per i non udenti, e anche questo esperimento è andato a buon fine – spiega Marangoni – Non mi stanco mai di inventare e chissà che cosa mi verrà in mente in futuro».