Non è la prima volta che Jeremy Clarkson, corpulento e istrionico presentatore televisivo britannico seguitissimo sui social per il suo modo assai sopra le righe di commentare i fatti di attualità, se la prende con Donald Trump (ha anche avuto una lunga querelle con il consigliere alla spending review dell’attuale presidente USA, Elon Musk).
Jeremy Clarkson attacca il governo Starmer
Questa volta, però, il motivo degli strali dell’ex conduttore di trasmissioni automobilistiche cult come Top Gear e The Grand Tour riguarda il recente accordo commerciale che la Gran Bretagna ha siglato con gli USA per evitare i dazi generalizzati che la Casa Bianca ha indirizzato al resto del mondo. «Ci sarà consentito acquistare pessime automobili con guida a sinistra, troppo grandi per le nostre strade», ha scritto ironicamente sul suo editoriale sul Sun.

Quindi il giornalista automobilistico si è felicitato col governo perché permetterà che gli inglesi «possano mangiare pollo che ha un vago sapore di piscina» e «carne bovina così piena di sostanze chimiche che ci sveglieremo la mattina con due teste». Del resto Jeremy Clarkson negli ultimi mesi si è fatto capofila delle istanze dei contadini e degli allevatori britannici. E c’è chi già maligna che si tratti di una mossa per pubblicizzare il fortunato show Amazon La fattoria Clarkson, prossimo alla quarta stagione.
Immancabile la sferzata a Trump: «Non si vede la fine di questa follia. A causa del modo in cui vengono scelti i candidati (usando il denaro), solo i pazzi finiranno alla Casa Bianca. Quindi mi chiedo se non sia giunto il momento di scambiarci il ruolo del presidente: al momento quello americano esercita un potere enorme, mentre il nostro capo di Stato, il Re, no. È solo una figura di facciata che di tanto in tanto si presenta per inaugurare i parcheggi e per stare sul balcone di Buckingham Palace, in un’elegante uniforme, a salutare. È proprio quello di cui hanno bisogno in America. Un presidente che apra le cose e saluti. E NIENT’ALTRO».