«È vero che le Ferrovie hanno scelto due soggetti, con cui sta sperimentando la copertura satellitare e uno dei due è Starlink, visto che è uno dei pochi in grado di garantire questo servizio». Così ha dichiarato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, tornando su una questione che aveva acceso il dibattito politico nei mesi scorsi. Il riferimento è al presunto accordo tra il governo italiano e la società di Elon Musk da 1,5 miliardi di euro per introdurre l’internet satellitare nel nostro Paese. Oltre ai clienti della divisione di SpaceX, in Italia oggi a testarlo ci sono anche le Ferrovie sui treni Frecciarossa. Si tratta al momento di una sperimentazione temporanea per valutarne l’effettiva efficacia.

Starlink funziona per avere internet in galleria?
Uno dei problemi che devono risolvere da anni i treni ad alta velocità riguarda la connessione a internet. In alcuni tratti della rete lavorare al pc o guardare una serie sullo smartphone è a dir poco complesso dal momento che l’internet di bordo non è adeguato. Starlink potrebbe risolvere tutto questo? Essendo affidato ai satelliti c’è chi solleva il dubbio che nel buio di una galleria si tornerebbe punto e a capo.
Il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha subito attaccato la sperimentazione, dicendo che l’Italia starebbe diventando «una colonia tecnologica americana». Da qualche tempo Elon Musk è intanto molto meno presente nel dibattito politico americano (e dunque globale): il Ceo di Tesla ha ridotto il proprio coinvolgimento nel DOGE della Casa Bianca e per far quadrare i conti della sua società automobilistica (sorpassata in Europa per vendite dalla cinese BYD) è stato costretto a tornare alle sue imprese.
Al momento non sappiamo altro sulla sperimentazione di Starlink da parte di Ferrovie dello Stato, ma i pendolari saranno senz’altro impazienti di capire se, prima o poi, potranno permettersi di fissare call in treno senza preoccuparsi di schedularle soltanto nelle ore in cui il treno corre all’aria aperta.