All’alba di mercoledì, l’Iran ha usato il missile ipersonico Fattah-1 contro Israele, rivendicando il controllo dello spazio aereo. Come funziona e quali sono state le prime reazioni all’utilizzo di questa arma che, secondo fonti occidentali, è la prima volta che l’Iran impiega pubblicamente nell’attuale escalation del conflitto?
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400 secondi
Il missile Fattah-1 venne ufficialmente presentato nel 2023 e nel centro di Teheran era apparso uno striscione provocatorio con la scritta: “400 secondi a Tel Aviv”. Il messaggio si riferiva al tempo stimato che il missile impiegherebbe per raggiungere la capitale israeliana partendo dall’Iran: circa sei minuti e quaranta secondi.
Considerando la distanza tra Teheran e Tel Aviv (circa 1.600 chilometri) e la velocità dichiarata del Fattah, compresa tra Mach 13 e Mach 15 (ovvero 15.000–18.000 km/h), il tempo di percorrenza è tecnicamente plausibile, soprattutto per un missile dotato di capacità ipersoniche avanzate e in grado di manovrare durante la fase di volo.
Il Fattah-1, missile balistico ipersonico a medio raggio, sviluppato dalla Forza Aerospaziale dell’IRGC è stato scelto personalmente dal leader Ali Khamenei. “Fattah” significa “vincitore” in arabo. Questa arma è dotata di:
- cinque volte la velocità del suono, tra Mach 13 e Mach 15 (oltre 15.000 km/h)
- raggio operativo di circa 1.400 km
- ugello mobile per elevate capacità manovrabili e traiettorie imprevedibili
- sistema a propellente solido, con guida INS/GNSS e testata di 350–450 kg
Caratteristiche che lo rendono difficile da intercettare, anche per sistemi difensivi sofisticati come Iron Dome e Arrow.
La scelta dell’Iran
Durante la presentazione le autorità iraniane avevano definito Fattah-1 un “salto generazionale” per le loro capacità missilistiche. Già nel 2024 sono state analizzate prove che mostrano detriti del Fattah-1 dopo un attacco israeliano del 1° ottobre, indicando un suo impiego operativo in combattimento.
Le forze iraniane lo hanno ora utilizzato nella cosiddetta “Operazione Promessa Vera III”, ma alcuni esperti invitano alla cautela: i loro sistemi di difesa a terra hanno intercettato molti missili, e la portata del raggio operativo del Fattah-1 sembra ancora contenuta.
Fattah-1, con la sua velocità, riduce drasticamente i tempi di reazione degli intercettori, e la sua capacità di voltata e sterzata evade i profili difensivi convenzionali. Tuttavia, la sua introduzione sull’arena dello scontro non garantisce una supremazia assoluta: i sistemi difensivi israeliani, con supporto Usa, hanno ancora capacità di risposta e numeri superiori come si legge su Euronews.
Inoltre, un rapporto di Army Recognition sottolinea che la capacità iraniana di produzione rimane limitata, rendendo difficoltoso sostenere attacchi prolungati con armi così avanzate.