STALKER: Legends of the Zone Trilogy è un ritorno che sa di rispetto. GSC Game World riporta in vita i tre capitoli originali con una Enhanced Edition che non ha l’ambizione di stravolgere, ma piuttosto quella di conservare. L’atmosfera resta intatta, potenziata solo da una veste grafica aggiornata che aggiunge riflessi, illuminazioni e cieli dinamici senza intaccare l’essenza ruvida e spigolosa della Zona. Un’operazione che punta più a far risuonare la memoria.
STALKER: Legends of the Zone Trilogy, la recensione
Il fascino di Chernobyl, o meglio della sua versione mutata e malata, è ancora intatto. Entrare nella Zona oggi, con le texture migliorate e i suoni affinati, è come tornare in un luogo che ti ha segnato: non è cambiato davvero, ma riesce a sorprenderti ancora. Le tensioni tra fazioni, le mutazioni raccapriccianti, la solitudine tra le rovine industriali: tutto pulsa di un’energia malsana che ti stringe lo stomaco. È un’esperienza che ti mette addosso inquietudine.

Dal punto di vista del gameplay, le meccaniche rimangono quelle storiche: miste tra sparatutto, survival, stealth e una buona dose di micro-gestione delle risorse. Funziona? Sì, ancora oggi. Ma è innegabile che l’Intelligenza artificiale a tratti bizzosa e un sistema di mira un po’ datato possano lasciare spiazzati chi arriva da esperienze FPS più contemporanee. La fatica però è parte integrante del viaggio: STALKER non è mai stato amichevole, e questa versione resta fedele alla sua identità spietata.

Sul fronte tecnico, il lavoro di adattamento su console è degna di apprezzamento. Non solo le prestazioni reggono, ma il pacchetto ha un valore ottimo per chi non aveva mai toccato la trilogia. I comandi sono stati mappati bene per controller. Tuttavia, non mancano alcuni problemi: bug, crash occasionali e qualche incertezza soprattutto nei primi due titoli ricordano che siamo davanti a un lifting, non a una riscrittura totale.

Nel complesso, STALKER: Legends of the Zone Trilogy è un lavoro solido, affascinante, a tratti poetico nella sua bruttezza radioattiva. Non è un prodotto per tutti: richiede pazienza, adattamento, voglia di perdersi nei suoi ritmi lenti e nella sua ostilità. Ma per chi cerca un’esperienza videoludica autentica, lontana dagli standard e ancora capace di raccontare la fine del mondo con un realismo disturbante, questa trilogia è un acquisto consigliato per questa caldissima estate.