Dai sentieri di montagna ai percorsi spirituali, c’è un universo in movimento dove camminare diventa uno strumento per scoprire, ritrovarsi, crescere. Tra le tante attività da pianificare per l’estate, i cammini offrono un’alternativa ricca di sfumature. Non semplici passeggiate, ma percorsi fatti di chilometri, incontri, trasformazioni. Un modo per rigenerarsi, stare bene, perfino affermarsi. L’empowerment femminile «attraverso il camminare» è l’ambizione della Rete Nazionale Donne in Cammino, nata nel 2019 con l’obiettivo di valorizzare la presenza femminile nel mondo del turismo lento. «L’idea nasce dalla mia attività nella promozione dei cammini italiani e dell’escursionismo», racconta la founder Ilaria Canali. «Mi sono accorta che le donne erano la stragrande maggioranza tra i camminatori, ma ai vertici delle associazioni, agli incontri istituzionali, nelle posizioni di leadership c’era invece una forte disparità di genere».

Un movimento collettivo

Così Ilaria crea la rete, confrontandosi anche con altre donne attive nel sociale. «Non pensavo che la mia iniziativa avrebbe avuto tanto seguito. Forse è stato il tema giusto al momento giusto, con le parole giuste». L’intento iniziale è duplice: da una lato, promuovere l’empowerment femminile, facendo emergere «la potenza dei passi delle donne», dall’altro, contribuire a creare opportunità di lavoro e progettualità. «Perché empowerment non deve restare una parola vuota, ma deve tradursi in un cambiamento concreto», sottolinea Ilaria.

Con Donne in Cammino nasce anche la community Ragazze in Gamba, un gruppo Facebook che oggi conta più di 157.000 iscritti. «È uno spazio dove proporre idee, condividere esperienze, raccontarsi. Dove sentirsi parte di una comunità. Ci sono proposte di cammini, ma senza scopi commerciali. Al centro di tutto c’è la relazione tra le persone, donne e uomini. Perché camminare insieme, a volte anche per tre, quattro, cinque giorni, ti avvicina agli altri e genera energia».

«Il cammino è donna»

Quello dei cammini è un turismo in crescita. Secondo gli ultimi dati di Terre di mezzo, le donne rappresentano la maggioranza (51%) dei camminatori. «Numeri che hanno confermato la mia intuizione iniziale: in Italia, il cammino è donna», osserva Ilaria. Tra i percorsi frequentati soprattutto da donne, il Cammino di Oropa in Piemonte e quello Minerario di Santa Barbara in Sardegna. «Qui la partecipazione femminile è così alta che, con il progetto Let’s go in cammino Women’s Edition, si propone la gratuità dell’alloggio in tre periodi dell’anno per tutte le donne». Il fenomeno è anche internazionale: nel 2021, sul Cammino di Santiago, per la prima volta le donne hanno superato gli uomini.

Nel tempo, Donne in Cammino ha ispirato progetti, acceso riflessioni, mosso energie. «Qualcosa sta cambiando nel settore. Per esempio, l’AIGAE, la principale realtà in Italia per la formazione di guide ambientali escursionistiche, ha registrato un aumento di iscritte ai corsi. E non è solo una questione numerica. Una guida è una leader, ha la responsabilità di un gruppo. A livello simbolico, questo ha un valore dirompente». Le donne sono sempre più protagoniste anche nella creazione di nuovi cammini, come il Cammino del Salento e il Cammino della Regina Camilla nel Lazio.

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Camminare fa bene al corpo e alla mente, avvicina alla natura e agli altri, unisce esplorazione e crescita personale. «Per le donne, c’è qualcosa in più», precisa Ilaria. «Molte camminano da sole, e in questo caso il cammino è come una sfida, una prova non solo fisica ma anche psicologica. Significa affermare la propria autonomia e allo stesso tempo rompere uno stereotipo ancora presente nella nostra cultura: l’idea che una donna da sola debba sentirsi “strana” o in pericolo. È un modo per dire al mondo “io posso fare quello che voglio”».

E poi c’è il cammino condiviso. «Molte lo scelgono per alleggerire la mente attraverso i passi, per creare sorellanza, uscire dalla solitudine, costruire alleanze con altre donne e anche con gli uomini. Il cammino è una risposta a un’esigenza sociale forte. Camminare insieme significa entrare in relazione, trovare risposte nel confronto generativo con gli altri. A volte ti insegna anche a stare al passo dell’ultimo, un gesto semplice ma potente, in una società che tende a lasciare indietro chi rallenta».