Droni subacquei che vengono lanciati grazie al tubo lanciasiluri dei sottomarini e poi recuperati. Ad annunciare il successo del test in mare è stata la Royal Navy britannica che ha fornito alcuni elementi di chiarezza sul cosiddetto Project SCYLLA.

Droni subacquei: test nel Mediterraneo
Come riporta Rivista Italiana Difesa, la Royal Navy ha collaborato ai test nel mare Mediterraneo con l’Autonomy Unit della Submarine Delivery Agency oltre che con L3Harris, l’azienda produttrice dei droni subacquei IVER 4. Il sistema utilizzato sarebbe simile a quello già sperimentato dall’US Navy nel 2023.

Come si legge sul sito della Royal Navy il commodoro Marcus Rose ha dichiarato: “La realizzazione di queste prove dimostra il nostro impegno nell’uso di capacità avanzate come parte di una futura flotta ibrida e rappresenta un grande passo avanti nell’offrire nuove capacità al servizio sottomarino”. Sempre sul sito si legge che “i veicoli lanciasiluri aumenteranno le capacità dei sottomarini d’attacco a propulsione nucleare del Regno Unito e supporteranno missioni di ricognizione subacquea, comunicazioni subacquee e guerra sui fondali marini”.