C’è wargaming e wargaming. Da una parte un ricco filone di giochi da tavolo e titoli da console e PC; dall’altra strumenti ben più avanzati e specifici talmente preziosi per gli eserciti che gli investimenti potrebbero salire grazie alle applicazioni di Intelligenza artificiale. Sta succedendo negli Stati Uniti dove il Dipartimento della Difesa, il Dipartimento dell’Energia e l’intelligence hanno chiesto all’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University di adattare due strumenti di wargaming dando loro in pasto dati estremamente sensibili raccolti dall’esercito USA rispetto alle potenze nemiche.

Come sarà la guerra del futuro? Lo anticipa il simulatore AI
Può sembrare uno scenario fantascientifico, così come bizzarro: investire soldi per simulare scenari bellici con l’AI. In realtà, come spiegano gli esperti, individuare le potenzialità di un’arma in un simulatore altamente fedele potrebbe consentire un risparmio non banale sui costi di produzione. L’AI in guerra è una realtà ormai da tempo e con il crescente interesse da parte di Stati e investitori sulla difesa in futuro si punterà a dare forma a un esercito sempre più tecnologico, con droni, strumenti di Intelligenza artificiale e mezzi autonomi.

Tornando alle recenti scelte del Pentagono, l’obiettivo mira a due piattaforme: SAGE e GenWar. La prima, come si legge sulla stampa di settore, è in grado di simulare il personale esperto che fa da supporto a un giocatore umano, le agenzie che eseguono gli ordini, così come le azioni dei Paesi stranieri che reagiscono in risposta a una operazione bellica. Il quadro che ne emerge è complesso e verosimile.

Meno elaborato è invece GenWar, che si basa su un chatbot personalizzato. Un decisore politico e un membro dell’esercito possono dialogarci inserendo input testuali e ottenendo risposte in pochi minuti. Ovviamente, come insegnano casi simili, la differenza viene determinata dalla quantità e dalla qualità dei dati su cui questi strumenti sono addestrati. Se il Pentagono è disposto a fornire informazioni qualificate e sensibili alla Johns Hopkins University significa che strumenti del genere diventeranno sempre più importanti nelle strategie future di Washington.

 
									 
					

