Negli ultimi giorni, sui social network stanno circolando immagini di un enigmatico velivolo cinese che assomiglia molto al bombardiere stealth americano B-2 “Spirit”. Una somiglianza talmente forte da spingere diversi analisti a ipotizzare che si tratti di un nuovo drone stealth di proporzioni eccezionali. Ecco che cosa sappiamo.
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Le caratteristiche tecniche del drone cinese
Lo scatto mostra il mezzo da una prospettiva posteriore, con i carrelli di atterraggio abbassati e i timoni verticali separati—una configurazione tipica delle fasi di decollo o atterraggio.
Ciò che colpisce maggiormente è la scala del velivolo: secondo alcune analisi, l’apertura alare si aggirerebbe intorno ai 52 metri, praticamente identica a quella del B-2 (52,4 metri). Se confermato, si tratterebbe del più grande drone mai associato alla Cina, ben più imponente rispetto a modelli già noti come il CH-7, dalle dimensioni più contenute. Alcuni osservatori suggeriscono che il velivolo possa essere il cosiddetto WZ-X, un mezzo recentemente individuato tramite immagini satellitari presso la base di test di Malan, nella regione dello Xinjiang.
Il sito di test di Malan, costruito negli ultimi due anni, ospita hangar di nuova generazione che ricordano da vicino quelli delle basi statunitensi dove vengono custoditi i bombardieri stealth. Proprio in questa struttura, già all’inizio dell’estate, era stato avvistato un velivolo dalle caratteristiche simili a quello che oggi sta attirando l’attenzione online.
Nonostante l’aspetto imponente, gli esperti escludono che si tratti di un bombardiere. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un drone stealth ad alta quota e lunga autonomia (HALE), progettato principalmente per missioni di ricognizione. Il suo compito sarebbe quello di sorvolare aree strategiche, raccogliere dati sensibili e mantenere comunicazioni a lungo raggio, il tutto evitando l’individuazione da parte dei radar. A rafforzare questa teoria è l’assenza di elementi visibili che indichino la presenza di una cabina di pilotaggio.
Alcuni analisti ipotizzano che la sezione centrale della fusoliera possa contenere due motori con ugelli piatti, una configurazione pensata per ridurre la firma termica e rendere il velivolo meno rilevabile. Ma la bassa qualità delle immagini disponibili non consente di confermare con certezza questa caratteristica.
Non un caso
Le immagini arrivano a ridosso del 3 settembre, giorno in cui Pechino celebrerà l’80° anniversario della vittoria sul Giappone con una grande parata militare. In passato la Cina aveva scelto proprio questo momento per diffondere foto o video di nuovi sistemi d’arma. Una strategia che appare mirata a sondare le reazioni dell’opinione pubblica e a lanciare messaggi simbolici ai competitor internazionali.
Se le ipotesi degli analisti fossero corrette e si trattasse davvero di un drone stealth di classe B-2, la Cina compirebbe un balzo notevole nel campo dell’aviazione militare, avvicinandosi a progetti avanzati come l’RQ-180 statunitense. Un’evoluzione che segnerebbe una svolta nella capacità di Pechino di operare con velivoli a lunga autonomia, invisibili ai radar e capaci di svolgere missioni strategiche su scala globale.