Nel 2025 sono state previste una serie di misure fiscali per ridurre i costi delle università sulle famiglie. Oltre a detrazioni fiscali e sconti sulle tasse universitarie, si possono richiedere anche alcuni contributi per l’alloggio degli studenti che per ragioni di studio sono costretti a spostarsi fuori dalla propria città natale.
I bonus universitari previsti per gli studenti
Per richiedere i bonus universitari per sostenere le spese d’affitto, gli studenti universitari devono appartenere a un nucleo familiare con un Isee non superiore a 20mila euro. L’importo massimo previsto dal bonus è di 279,21 euro. Invece, gli studenti che non soddisfano questi requisiti possono beneficiare comunque di una detrazione fiscale che si applica ai contratti di locazione stipulati dagli stessi studenti e richiede che il domicilio sia a una distanza minima di 100 chilometri dal Comune di residenza.
L’agevolazione è pari al 19% dell’importo massimo deducibile, fissato in 2.633 euro, per un massimo di 500 euro. Per redditi familiari fino a 120mila euro la detrazione è totale, mentre per redditi compresi tra 120 e 240mila euro è parziale.
Un’emergenza strutturale
In Italia, il problema degli affitti universitari è diventato un’emergenza strutturale: lo denuncia il Codacons che parla di una «bagarre al rialzo sulla pelle degli studenti, costretti a pagare cifre surreali anche per stanze di pochi metri quadrati».
«Da anni – si legge nella nota – raccogliamo le segnalazioni di ragazzi e famiglie spremuti da un mercato fuori controllo, con canoni che arrivano a 500, 700 e perfino 750 euro per una singola stanza, senza alcuna garanzia di qualità e con la totale inazione del governo, che sceglie sempre di favorire chi incassa. Da questo punto di vista, in Italia non si capisce neanche a che punto sia il piano per la realizzazione di nuovi studentati con i fondi del PNRR, presentato come la soluzione al caro-affitti: poche migliaia di posti letto attivati, obiettivi lontanissimi e totale incertezza sul futuro».
«Un quadro che stride, ad esempio, con quanto accade all’estero. In Spagna, il Comune di Alcorcón, alle porte di Madrid, ha appena avviato un progetto per la costruzione di oltre 800 appartamenti a canone sociale, di cui 300 riservati a studenti e ricercatori universitari. Abitazioni nuove, di 33 metri quadrati, con affitti calmierati fissati a 393 euro al mese: una cifra molto più bassa dei 500-700 euro che in Italia vengono richiesti per una singola stanza».
Il Codacons – che invita studenti e le famiglie che affrontano situazioni di affitti fuori mercato o abusi a segnalare il proprio caso – «torna a chiedere al governo un programma strutturale di edilizia a canone calmierato che coinvolga Stato, enti locali e università, per assicurare alloggi accessibili e dignitosi agli studenti e ai giovani lavoratori».