Distopico e per nulla ottimista sul futuro dell’umanità nell’esplorazione spaziale. Le conseguenze di viaggi lontani anni luce dalla nostra casa hanno comportato non pochi sacrifici. A certe condizioni, l’uomo diventa sostituibile e soprattutto inservibile per missioni troppo pericolose. Per chi invece può permetterselo la morte nel profondo dello spazio non è altro che un incidente di percorso a cui si può rimediare tramite una sorta di “ricaricamento”. Metal Eden, nuova opera della software house polacca Reikon Games disponibile su console e PC, è uno sparatutto in prima persona con ottime basi di partenza, un gameplay adrenalinico e una storia tutto sommato niente male. Basta questo per un vero salto di qualità rispetto al titolo Ruiner?
Metal Eden, la recensione
Prima di andare al sodo del gameplay – il combat system – soffermiamoci sulla storia di Metal Eden. La protagonista si chiama Aska ed è una iperunità, vale a dire una persona cibernetica, un essere vivente capace di sopravvivere alla morte e a vivere ogni missione come in un micidiale loop. L’ambientazione di gioco è Mobius, città che un tempo rappresentava la speranza per il futuro dell’umanità. Situata sul pianeta Vulcan è in realtà divenuta una trappola.

Gli appassionati di trame sci-fi potrebbero sentirsi già catturati da un simile scenario e non saranno a nostro avviso delusi da alcuni elementi del videogioco. I combattimenti sono affidati ad abilità crescenti di una androide estremamente versatile. Agile e capace di muoversi anche in verticale grazie a rampini e acrobazie, Aska è degna protagonista di uno sparatutto frenetico e ricco di stimoli per i patiti degli FPS.

A livello grafico il lavoro svolto consegna un mondo di gioco ispirato, bello da vedere, ma che a nostro avviso avrebbe meritato molta più possibilità di esplorazione. Per completare l’avventura occorrono anche meno di cinque ore e questo ha inevitabilmente comportato grandi sacrifici in termini di mondi e scenari da scoprire. Si tratta di un’occasione mancata, che avrebbe rafforzato l’esperienza complessiva basata su un combat system solido e divertente.

Metal Eden pecca poi nelle mappe, che si limitano banalmente a corridoi e strade obbligate per proseguire nel titolo. I combattimenti avvengono all’interno di arene e questo contribuisce a rendere ogni scontro dinamico ed esplosivo. Localizzata in italiano, l’opera in questione è un passo avanti per la software house, che non nasconde però le difficoltà nel percorso di sviluppo che ha richiesto.