Anche il secondo incontro tra le rappresentanze sindacali dei lavoratori e la dirigenza di Yoox (alle prese con una ristrutturazione che dovrebbe portare la realtà del settore della moda al licenziamento di 211 persone soltanto qui in Italia), alla presenza di Assolombarda e Confindustria, è finito con un nulla di fatto. Al termine è stata proclamata, a larghissima maggioranza (comunicano da Filcams), la prima giornata di sciopero. L’adesione, spiegano sempre i rappresentanti dei lavoratori, è stata altissima: punte del 95% presso la sede di Bologna Interporto e oltre il 65% a Zola
Diario della crisi di Yoox
Nel precedente incontro l’azienda, pur ribadendo costantemente il proprio rifiuto a soluzioni alternative ai licenziamenti, aveva manifestato una parziale e non sostanziata disponibilità a “valutare” tutti gli strumenti di gestione della crisi.
Il tavolo di ieri sarebbe dovuto servire ad approfondire queste presunte aperture, ma “nuovamente l’azienda non ha voluto chiarire le proprie reali intenzioni, se non ripetere l’ormai nota volontà di procedere con i 211 licenziamenti, un quinto dell’intera forza lavoro”, lamentano Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Cosa chiedono i sindacati
I sindacati hanno ribadito la propria posizione: ritiro dei licenziamenti e apertura di un confronto vero sulla crisi che attraversa la società con il ricorso agli ammortizzatori sociali, al fine di ridurre quanto più possibile l’impatto sulle lavoratrici e sui lavoratori.
“Proseguono pertanto le iniziative di lotta, con un presidio permanente presso la sede aziendale di Bologna Interporto e uno sciopero a rotazione tra le lavoratrici e i lavoratori – si legge in una nota – L’unità operativa di Zola Predosa (Bo) incrocerà le braccia per l’intera giornata del 17 settembre, così come la sede milanese, che sciopererà sempre il 17 settembre con presidio in piazza San Babila dalle ore 10.00 alle 12.40. Le parti si rincontreranno il 17 settembre al tavolo convocato presso la Regione Emilia-Romagna e il 23 settembre al MIMIT”.