44 anni, bolognese di nascita e per scelta, Valentina Zini da sempre è incuriosita dal diverso. Lo cerca continuamente sperimentando, mettendosi in gioco, in settori anche molto diversi tra loro. Si diploma come perito aziendale ma poi si rende conto di aver sbagliato percorso. Si iscrive all’università, Economia indirizzo Marketing, ma a un certo punto interrompe gli studi. E inizia a occuparsi di eventi. Lo fa per 15 anni, finché decide di licenziarsi e iniziare a lavorare sempre nel campo della comunicazione per AstraZeneca, occupandosi degli eventi a 360 gradi. Poi resta incinta e decide di licenziarsi di nuovo e aprire un’agenzia tutta sua. Per 4 anni va avanti finché capisce che neanche quello è il lavoro che ha sempre desiderato. E allora cambia di nuovo rotta: si avvicina al mondo olistico e del benessere naturale, approfondendo pratiche come lo yoga Kundalini, la ginnastica posturale, la respirazione per la gestione di ansia e stress e altre tecniche per il benessere psicofisico. A Valentina non piace essere incasellata dentro una categoria precisa di professionista, ma le piace più “essere in continuo divenire”. Stratagemmi e altri paradossi della nostra quotidianità emotiva e sociale che ha avuto modo di scoprire in questo percorso così ricco di stimoli diversi sono i temi al centro del suo libro “Che due maroni. Manualino swag di sopravvivenza sociale“. Nel 2024 è arrivato anche il suo primo podcast su YouTube “Valentina ZenZone”. In due stagioni affronta temi diversi legati al benessere. La sua intervista nella nuova puntata di Unstoppable Women.

Valentina, quanti cambiamenti nella tua vita, e hai soltanto 44 anni!
Proprio così. Mi sono diplomata come perito aziendale, ma avevo sbagliato scuola e non mi sentivo parte di quell’ambiente. Ho iniziato l’università: Economia a indirizzo Marketing ma ho interrotto gli studi a metà, non era il mio. Poi ho lavorato come organizzatrice di eventi ma a un certo punto non mi sentivo più stimolata e mi sono licenziata, ho cambiato settore e ho iniziato a occuparmi di comunicazione nel campo del farmaceutico, per AstraZeneca. Seguivo i loro eventi a 360 gradi, poi sono rimasta incinta e ho deciso di licenziarmi di nuovo e aprire una mia agenzia di eventi. Per 4 anni ho gestito principalmente eventi privati su Bologna, ma era una vita un po’ particolare: non hai weekend liberi nè feste, insomma non mi piaceva neanche quel percorso.
Così hai iniziato ad avvicinarti al mondo olistico?
Sì, esattamente. Sono diventata insegnante di ginnastica posturale, occupandomi del mondo olistico. Ho studiato gli oli essenziali, di Bach e pratiche per il benessere naturale. Allora ho finalmente pensato che avrei dovuto fare l’unica cosa che mi piaceva più di tutte: stare a contatto con le persone e aiutarle a stare meglio. Si tratta di un percorso che è nato da un’esigenza personale. Collaboravo con un amico naturopata, ma anche stavolta sentivo una voce che mi diceva che c’era l’esigenza di fare altro e aggiungere qualcosa di nuovo.
E così è arrivato il podcast?
Sì, ho pensato che YouTube sarebbe stata la piattaforma migliore per diffonderlo. Si chiama Valentina ZenZone e tratta storie di benessere. La prima stagione è incentrata sul mondo degli adolescenti. In particolare, la prima puntata analizza le problematiche in cui possono incorrere genitori e ragazzi, mentre la seconda stagione si concentra su storie vere di libri e film e persone che hanno trovato benessere nelle pratiche naturali. In questo periodo ho deciso anche di scrivere il libro.
Si chiama “Che due maroni. Manualino swag di sopravvivenza sociale”, di che cosa tratta?
Anzitutto direi che è nato un po’ per caso: mi sono detta “proviamoci”. Volevo esplorare una strada ancora più introspettiva che fino ad allora non conoscevo e capire se quello che la vita ci propina e la società sia davvero quello che vogliamo. Siamo abituati a correre, correre correre, ma poi inseguiamo i nostri sogni o l’abitudine? Così questa produzione nasce dal desiderio di condividere pensieri e stimolare riflessioni alternative in realtà su temi importanti, come i sogni, la vita che si sceglie di vivere e le narrazioni che spesso la società impone senza essere messe in discussione. Scrivere un libro per me è stato un modo per farmi conoscere veramente, mi rispecchia molto: è pungente come me. E per mettere su carta i miei pensieri e spronare gli altri a fermarsi un attimo a riflettere.

Ci sarà una prossima stagione del podcast?
Si. ma non ho ancora deciso la tematica. Sicuramente parlerà di benessere. Anche del libro probabilmente ci sarà un seguito o un altro libro che racconterà altre cose sempre molto legate alla realtà della società di oggi. E poi vorrei provare a mettere in piedi un altro progetto che coinvolge anche alcune scuole di Bologna. Da madre di un figlio adolescente mi rendo conto di quanto sia importante parlare con i ragazzi della nostra società e cercare un dialogo con loro. In particolare, vorrei portare in classe un corso per ragazzi che spieghi come gestire la finanza: il denaro è un tema all’ordine del giorno. Poi mi piacerebbe iniziare un percorso con loro che sviluppi le competenze giuste per saper stare in una società di “grandi”.
A proposito di maternità, per te è stata un ostacolo nel tuo percorso o più un’opportunità?
Assolutamente un’opportunità per essere libera e provare a fare qualcosa da sola, mi ha aiutato anche a capire i miei limiti nel lavoro senza mai togliermi tempo al lavoro. Direi quindi che non l’ho mai vissuta come un limite.