Abbiamo imparato a conoscere Dreame per i solerti robottini che spazzolano casa e per le scope elettriche che aspirano e lavano (il costruttore cinese ha in verità pure una linea di phon pensati soprattutto per le ragazze), ma proprio nelle stesse ore in cui inaugurava a Milano, nel cuore del CityLife Shopping District, il suo secondo punto vendita meneghino (il primo è a Orio al Serio) si diffondevano voci mirabolanti sull’ampliamento del proprio business model.

Dreame sogna smartphone e auto elettriche?
La prima indiscrezione in realtà è già stata confermata direttamente dalla Cina: presto debutterà Dreame Space, uno smartphone già in pipeline per essere venduto in tutti i mercati, dunque Italia inclusa. Il nome, spiegano, riguarda il comparto fotografico pensato per fotografare il cielo e le stelle persino restando in città, dove l’inquinamento luminoso rende notoriamente impossibile fare scatti decenti. Come ci possa riuscire non è dato saperlo. Quel che è certo è che si appresta a debuttare in un settore già ampiamente presidiato da tante aziende connazionali che devono spartirsi ciò che resta fuori dal duopolio dell’americana Apple e della coreana Samsung, le due big indiscusse.

La seconda, ovvero l’interessamento per il comparto automobilistico e, in particolar modo, la mobilità elettrica, è in massima parte ancora una indiscrezione, anche se in merito si sa già che ha nei magazzini una supercar a batterie che dovrebbe essere rivelata al mondo nel 2027. L’azienda presidierà il settore con due marchi distinti: Dreame Automotive e Starry Automotive, entrambi focalizzati al settore dell’ultra-lusso, ma il primo avrà in scuderia auto sportive.
L’indiscrezione più sfiziosa di tutte, però, riguarda il luogo di produzione di queste auto elettriche: non in Cina ma – pare – la Germania, più precisamente nel land del Brandeburgo, così da evitare i dazi di Bruxelles e ridurre il distacco rispetto a tante altre connazionali rivali che stanno raggiungendo l’Europa proprio in questi mesi.