Ha le sembianze di un vero e proprio uccello ma in realtà è un automa. Si tratta di RoboFalcon2.0, un robot che prende ispirazione dai falchi e che riesce a staccarsi da terra come un volatile. La novità arriva da un gruppo di scienziati cinesi che ha presentato il prototipo RoboFalcon2.0, pubblicato sulla rivista Science Advances.
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Con la prova tecnologica gli scienziati non hanno solamente creato un velivolo sperimentale, ma hanno voluto capire meglio la biomeccanica del volo naturale e aprire la strada a droni più agili, silenziosi e sostenibili.
La differenza rispetto agli altri robot volanti sta nel sistema alare reconfigurabile. RoboFalcon2.0 non utilizza eliche o rotori, ma un movimento complesso chiamato “flapping-sweeping-folding” (FSF): battere, aprire e richiudere le ali in sequenza, proprio come fanno i falchi e altri uccelli durante il decollo e nelle fasi di volo lento. Una tecnica che consente anche di sollevarsi senza aiuti esterni.
Nei test sul campo, il robot — che pesa appena 800 grammi e ha un’apertura alare di 1,2 metri — è riuscito a decollare da terra autonomamente: prima si inclina sulle zampe di supporto, poi batte le ali con forza e passa gradualmente al volo in avanti, imitando in modo molto realistico il comportamento degli uccelli.
Dal punto di vista energetico, il consumo durante il decollo è elevato, ma gli scienziati hanno fatto notare che la curva ricorda l’idea che RoboFalcon2.0 sia un modello utile per studiare i meccanismi del volo naturale.
Il sistema alare decouplato permette anche di ricreare traiettorie inclinate tipiche di oche, avvoltoi o martin pescatori. Tuttavia non mancano i limiti: il robot riesce a volare bene a basse velocità, ma perde stabilità in beccheggio quando accelera, soprattutto perché manca di una coda funzionante come timone.
Ma se finora i robot alati si erano concentrati soprattutto sull’imitazione degli insetti, con microdroni che librano a mezz’aria o dispositivi lanciati con catapulte, RoboFalcon2.0 segna un passo avanti perché mostra per la prima volta un decollo autonomo a scala “da uccello”, che può avere ricadute in settori pratici.
Per ora RoboFalcon2.0 resta un banco di prova, ma potrebbe rappresentare una nuova frontiera dell’aviazione bio-ispirata.