Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

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L’AI che potrebbe prevedere fino a 1000 malattie
Gli scienziati europei hanno sviluppato un nuovo modello di intelligenza artificiale, addestrato su dati sanitari su larga scala. Il sistema di AI generativa, chiamato Delphi-2M, è stato costruito presso l’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) di Cambridge, utilizzando “un’architettura simile a quella dei large language model ma con innovazioni chiave per lavorare con dati sanitari”. Il sistema sarebbe in grado di prevedere la predisposizione a più di 1.000 malattie con decenni di anticipo. Delphi è stato addestrato su cartelle cliniche anonimizzate di 400.000 partecipanti della UK Biobank. I ricercatori hanno poi testato con successo il modello su dati provenienti da 1,9 milioni di pazienti del Registro Nazionale dei Pazienti danese. Sarà possibile predire in futuro le malattie che ci colpiranno? Il modello fornisce le previsioni migliori per le condizioni con schemi di progressione costanti, tra cui malattie cardiovascolari, diabete e sepsi. Funziona meno bene per malattie con cause esterne imprevedibili e per condizioni congenite molto rare lo sviluppo di Delphi in uno strumento di previsione adatto all’uso clinico di routine sui singoli pazienti potrebbe richiedere da 5 a 10 anni ma sarà disponibile molto prima per guidare le strategie sanitarie. L’architettura del modello è stata progettata per accogliere tipi di dati più ricchi, come biomarcatori, imaging e persino genomica.

Anthropic punta sull’India
L’India è il secondo mercato più grande per OpenAI. Anche Anthropic considera l’India il suo secondo mercato più grande per utilizzo. Secondo BCG, una società di consulenza, il 92% dei lavoratori d’ufficio indiani utilizza regolarmente strumenti di AI, rispetto al 64% negli Stati Uniti. A differenza dei paesi ricchi, una larga maggioranza di indiani ritiene che i benefici dell’AI superino i rischi. OpenAI vende l’accesso al chatbot in India a un quinto del prezzo del suo piano più economico negli Stati Uniti. Grok, la piattaforma dell’azienda di Elon Musk, xAI, costa un quarto della tariffa americana. Perplexity, una giovane startup di AI generativa, ha reso gratuito per un anno il suo servizio a tutti i 360 milioni di utenti di Airtel, uno dei principali operatori mobili indiani. Per miliardi di persone nei paesi più poveri, la forma che assumerà l’AI potrebbe dipendere da ciò che accade in India? Gli utenti indiani stanno già contribuendo a plasmare lo sviluppo dei modelli di AI più popolari. L’India ha il secondo bacino più grande di sviluppatori su GitHub e un vasto mercato interno in cui giganti tecnologici globali e aziende locali competono fianco a fianco. Questo fornisce alle imprese indiane sia il talento sia un campo di prova per creare servizi accessibili, utili e in grado di soddisfare i bisogni reali delle persone. In India la voce, più che il testo, è rapidamente emersa come il modo dominante di interagire con gli strumenti di AI, in parte perché alcuni utenti hanno difficoltà di lettura. Infine le aziende indiane sono particolarmente abili nel progettare servizi adatti a un pubblico variegato.
Perchè Nvidia investe in Intel?
Nvidia ha accettato di investire 5 miliardi di dollari nella rivale in difficoltà Intel come parte di un accordo per sviluppare nuovi chip per PC e data center. Le azioni di Intel sono salite del 26% all’apertura delle contrattazioni dopo l’annuncio, che unisce due dei concorrenti più longevi della Silicon Valley. L’accordo arriva un mese dopo che il governo statunitense ha accettato di acquisire una partecipazione del 10% in Intel per garantire il futuro della produzione di chip americana.Tuttavia, l’annuncio non fa alcun riferimento all’utilizzo, da parte di Nvidia, delle fonderie Intel per produrre i propri chip. La divisione manifatturiera di Intel, che perde miliardi di dollari l’anno e fatica a ottenere clienti esterni, è vista come vitale per la sovranità tecnologica degli Stati Uniti. La collaborazione Nvidia–Intel garantirà la sovranità tecnologica americana? Nvidia comprerà 5 miliardi di dollari di azioni Intel a 23,28 $ l’una. Mentre l’investimento di Nvidia rappresenta un salvagente da parte di un alleato insospettabile, l’accordo azionario non risolve la sfida più urgente di Intel. La sua divisione fonderie, che dopo decenni ha iniziato a produrre chip anche per clienti esterni e che è stata resa autonoma lo scorso anno, è disperatamente in cerca di nuovi affari. Intel potrebbe abbandonare lo sviluppo di tecnologie produttive all’avanguardia se non riuscisse a ottenere un “cliente esterno significativo” — una mossa che lascerebbe gli Stati Uniti largamente dipendenti da TSMC per i chip che alimentano smartphone e server AI di ultima generazione.

Il caso TikTok
Pechino ha dichiarato che lo spin-off statunitense di TikTok, che sarà venduto a investitori americani, utilizzerà l’algoritmo cinese della società madre ByteDance. L’algoritmo di raccomandazione di TikTok è stato al centro di un braccio di ferro geopolitico fin dalla prima amministrazione Trump, quando Pechino introdusse controlli sulle esportazioni di algoritmi per ostacolare una vendita forzata dell’app.
L’algoritmo di Intelligenza artificiale è la chiave della capacità dell’app di proporre video altamente coinvolgenti e personalizzati, ma ha sollevato timori tra i falchi della sicurezza nazionale che possa essere manipolato per diffondere propaganda cinese o contenuti polarizzanti. Questo accordo potrebbe diventare un precedente importante per la sovranità tecnologica di un paese? Non è chiaro fino a che punto la società madre cinese manterrebbe il controllo dell’algoritmo negli Stati Uniti come parte di un accordo di licenza. La nuova entità statunitense di TikTok potrebbe utilizzare almeno parte dell’algoritmo cinese, ma addestrato negli Stati Uniti con i dati degli utenti americani. Pechino approverebbe l’esportazione dell’algoritmo di TikTok.
Separatamente, il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato che l’app scorporata sarebbe controllata da investitori americani ma conserverebbe alcune “caratteristiche cinesi”. L’algoritmo deve essere completamente gestito dall’entità statunitense per rispettare i requisiti della legge “divest-or-ban” firmata dall’allora presidente Joe Biden lo scorso anno. Questo escluderebbe un accordo di licenza con ByteDance.