Non ha mai nascosto la propria antipatia per Elon Musk. Steve Bannon, l’ex ideologo di Donald Trump durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, rimane un sostenitore del movimento MAGA, al cui interno coverebbe a quanto pare un’antipatia nei confronti dei tanti imprenditori della Silicon Valley che hanno platealmente appoggiato Trump fin dal suo insediamento.
«Musk è ateo, è un non-nazionalista cristiano, fa parte della stessa cultura gamer del ragazzo che presumibilmente ha ucciso Charlie Kirk – ha detto Bannon in un’intervista al Corriere della Sera -. I “tech bros” girano intorno all’amministrazione Trump perché cercano di ottenere il più possibile, ma sono tutti progressisti pagani, atei demoniaci. Penso che vedrete una opposizione anti-oligarchi tech da questa parte del movimento».

Perché Steve Bannon continua ad attaccare Elon Musk
Steve Bannon era presente domenica scorsa ai funerali di Charlie Kirk, l’attivista e opinionista di destra ucciso il 10 settembre scorso mentre stava tenendo un dibattito in una università dell’Utah. «Per la sinistra sarà uno choc – ha detto Bannon – perché la forza che si è vista al funerale è inarrestabile e porta più che mai alla conclusione che non si possono fare compromessi con questa società secolare demoniaca e atea».

Da anni conosciamo la visione estrema di Steve Bannon, uno dei personaggi chiave per capire le ragioni del successo che da oltre dieci anni Trump raccoglie nell’opinione pubblica americana. Con la Silicon Valley si è spesso scontrato, soprattutto per il tema immigrazione: se le Big Tech sono cresciute è grazie anche al talento di ingegneri e profili non americani assunti negli anni. Stando a Bannon questa situazione ha finito con il togliere lavoro agli statunitensi.
«Peter Thiel, David Sachs, Elon Musk – diceva mesi fa Bannon – sono tutti sudafricani bianchi. Dovrebbero tornarsene in Sudafrica. Perché abbiamo sudafricani bianchi, le persone più razziste del mondo, a commentare su tutto ciò che succede negli Stati Uniti?». Il Ceo di Tesla si è battuto per difendere i visti H1B, ossia quelli riservati a persone con elevato grado di istruzione e competenze e che sono fondamentali per le multinazionali tech. Alcuni giorni fa la Casa Bianca ha preso una decisione netta a riguardo: per ottenere questo documento bisognerà pagare una tassa di 100mila dollari.