Il monastero del Carmine di Bergamo è considerato una perla della città alta lombarda. Costruito a partire dalla seconda metà del XIV secolo ad opera dei padri carmelitani, che ne acquisirono il terreno, dopo la soppressione in epoca napoleonica, fu abbandonato e trasformato in appartamenti da affittare. Dal 2018, grazie al progetto #tuoCarmine, è stato affidato al Teatro Tascabile di Bergamo, che lo ha trasformato in un centro culturale vivo e dinamico. Oggi tutto quel patrimonio che sembrava andato perduto rivive grazie a un progetto portato avanti da SuperUrbanity, urbantech company che affronta sfide globali su scala urbana attraverso la tecnologia e l’innovazione. A farci da cicerone in questo viaggio tra storia e tecnologia è il CEO della srl, Rodolfo Pinto, che nella nuova puntata di Viaggio in Italia ci racconta come è riuscito a rendere ancora più tech e dinamico questo luogo carico di fascino e tradizione.

Una nuova vita tech
«SuperUrbanity è nato a Bergamo come spinoff dopo il lockdown. Con il team ci siamo sempre occupati di user experience e dalla fine del 2023 abbiamo iniziato il progetto assieme a sviluppatori di software e tecnologie che potessero approcciare sfide globali su scala urbana – spiega il CEO – Lavoriamo su temi legati all’azione climatica e allo sviluppo dei territori. Il 2024 è stato, di fatto, il nostro primo anno primo di vita».
Con sedi a Roma e Bergamo, la società supporta organizzazioni pubbliche e private con l’obiettivo di massimizzare il proprio impatto positivo in termini di sostenibilità climatica, social justice, governance e partecipazione, grazie a strumenti digitali, algoritmi di Intelligenza artificiale e piattaforme proprietarie.

«Da sempre la nostra mission è quella di ripensare gli spazi dove vive la città e le persone convivono, reinterpretandoli in chiave tech. Dalla cultura all’education, con Superurbanity vogliamo sviluppare software, prodotti digitali e strumenti che consentono di generare impatto – continua Rodolfo – Quando abbiamo conosciuto la storia del monastero del Carmine non ci abbiamo pensato due volte e, dopo la vittoria del bando InnovaCultura di Regione Lombardia e e Unioncamere come unico team proveniente dal territorio bergamasco per i complessi monumentali non statali, ci siamo messi a lavorare a 360 gradi al progetto assieme al Teatro Tascabile di Bergamo. Abbiamo pensato di approcciare il tema con una “pièce” teatrale che racconta un’esperienza di visita immersiva e multisensoriale, aperta a tutti, e che permette di esplorare il monastero in autonomia grazie ad un mix di tecnologie software e hardware».

“#tuoCarmine si racconta” è il titolo di questa iniziativa che anche grazie al contributo da parte delle istituzioni pubbliche, ha messo a terra una visitor experience interattiva e accessibile. «Dopo avere ingaggiato alcuni stakeholder, abbiamo costruito un’esperienza di visita attraverso una webapp, con monitor interattivi e applicativi di realtà aumentata che consente anche a persone sorde, cieche o con mobilità ridotta di poter fruire dei contenuti», precisa Rodolfo.
Un modello scalabile e replicabile
«Con ‘#tuoCarmine si racconta’ – spiega il CEO – abbiamo dimostrato come l’integrazione delle nostre piattaforme proprietarie, Forimpact.AI – che consente a stakeholder e “donors” di pubblicare e valorizzare le proprie azioni di sostegno – e UrbanCanva, per la raccolta di dati sia oggettivi che emozionali attraverso questionari interattivi, sondaggi gamificati e mappe geolocalizzate, possa generare valore non solo per la fruizione culturale ma anche in termini di impatto sociale, dando vita a un modello scalabile e replicabile in altri contesti».
SuperUrbanity ha lavorato al progetto insieme al Teatro Tascabile ma anche alla comunità locale, che riveste un ruolo decisivo perché, attraverso strumenti interattivi di co-progettazione, può collaborare fattivamente al progetto esprimendo la propria visione sul futuro degli spazi del Monastero.

«Il Teatro Tascabile di Bergamo tramanda da sempre il mestiere di generazione in generazione: tecniche, linguaggi, visioni. Un sapere artigianale che attraversa il tempo mantenendo la sua autenticità – dichiara Gloria Gusmaroli del Teatro Tascabile – La collaborazione con SuperUrbanity apre una nuova dimensione: il digitale. Abbiamo scelto di raccontare il monastero del Carmine da chi lo vive o lo ha vissuto, usando diverse tecnologie. Voci, sguardi, memorie soggettive, frammenti di un racconto collettivo fruibile gratuitamente e in autonomia. Ognuno lo scopre a modo suo. Con il proprio tempo e sensibilità».
Attraverso la lingua dei segni, la realtà aumentata, i pannelli Braille e la parte interattiva si esplora il luogo e le attività qui proposte dal Teatro Tascabile. «Il progetto rappresenta una soluzione scalabile e replicabile con tecnologie proprietarie. Oggi nel team siamo una decina di persone provenienti non solo dalla Lombardia ma anche dal Veneto, dall’estero, e abbiamo avuto talenti che venivano dalla Colombia, Moldavia, Paesi Baschi. Ma con il cuore e la mente siamo tutti a Bergamo. A breve rilasceremo una piattaforma digitale per la tecnologizzazione di aree dismesse e montane, partendo dalle nostre valli orobie, e poi chissà, è ancora tutto in divenire».