Einride, startup svedese impegnata nel settore di frontiera (e per questo assai rischioso) della guida autonoma, ha raccolto 100 milioni di dollari da una cordata di investitori tra cui compaiono EQT Ventures e la società di quantum computing IonQ. Fondata quasi 10 anni fa, Einride è una di quelle società europee di cui abbiamo scritto sul magazine: il suo obiettivo è focalizzarsi non sui robotaxi, ma su camion di varie dimensioni per il trasporto merci. Su questo fronte sono attive altre società, specie negli USA: Walmart, il colosso della GDO, ha iniziato anni fa un test per rifornire i propri supermercati con furgoni a guida autonoma.

Cosa sappiamo sui prossimi piani di Einride
Con i nuovi fondi Einride punta a sviluppare il business su varie direttrici: oltre allo sviluppo di mezzi a guida autonoma dall’estetica bizzarra (li avevamo paragonati a una PlayStation 5 con le ruote), ci sono percorsi fissi su cui fare circolare le merci per spostarle da un punto all’altro. I pod dell’azienda non hanno nè volante, nè pedali. Roozbeh Charli, Ceo di Einride, ha detto alla luce dell’iniezione di capitale: «Questo finanziamento ci consente di crescere con la nostra base di clienti e accelerare l’implementazione della nostra tecnologia di trasporto autonomo».
Nel 2022 Einride aveva raccolto mezzo miliardo di dollari. Ad oggi è attiva in Svezia così come in Europa, Nord America ed Emirati Arabi Uniti con aziende come PepsiCo, Carlsberg Sweden e DP World. Si tratta senz’altro di una delle realtà più importanti dell’ecosistema europeo. Per approfondire suggeriamo di leggere l’intervista che abbiamo fatto di recente a Pierfrancesco Maran, europarlamentare che si sta spendendo a Bruxelles per accelerare investimenti sul settore della guida autonoma europea.