«Oggi siamo un’azienda americana con uno stabilimento in Italia e il cuore a Trebaseleghe. Una volta era molto più facile fare impresa: c’era tutto da inventare». Per questa puntata del venerdì dedicata agli “Italiani dell’altro mondo” voliamo dall’altra parte del mondo, dove un gruppo con l’Italia nel nome ha deciso di espandersi molti anni fa, prima che l’economia globale venisse travolta dai dazi. Fabio Franceschi è il Presidente di Grafica Veneta, una società che ha stampato libri entrati nell’immaginario collettivo a partire dalla saga di Harry Potter. «Eravamo ancora piccoli all’epoca. Con le opere di J.K. Rowling abbiamo avuto l’opportunità di capire cosa serve ai grandi».

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Un’azienda di famiglia

Franceschi ha iniziato da giovane a lavorare nell’azienda fondata nel padovano a metà degli anni Ottanta. Era una tipografia commerciale specializzata in stampa di bollettini e materiale amministrativo. Col nuovo millennio è partita la trasformazione: il piano industriale ha virato verso la stampa editoriale in grande scala. In uno stabilimento del genere quello che fa la differenza sono i macchinari per facilitare stampa, confezione e consegna nel minor tempo possibile.

E nel frattempo i piani per espandersi all’estero hanno preso forma. Spagna, Francia, Est Europa e infine gli Stati Uniti. «Già nel 2019/2020 avevamo una posizione importante in America, tra il 10 e il 15% di fatturato. Non potevamo non dare attenzione a quel mercato». E così nel 2021 è arrivata la prima acquisizione: Lake Book Manufacturing, nell’Illinois. «Parliamo di una realtà molto importante, radicata sul territorio».

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Fabio Franceschi è il Presidente di Grafica Veneta

Un’acquisizione dopo l’altra

A questo punto dell’intervista Franceschi ha messo in evidenza una prima differenza che ha percepito negli USA. «In Italia fare azienda è difficile perché lo Stato non ha ben chiaro che sono le imprese a fare l’economia, non i decreti. Negli USA abbiamo trovato una realtà da ristrutturare e oggi è una delle più belle del Paese». Nel 2024 è arrivata la seconda acquisizione: Hutchison Company, in Pennsylvania, specializzata in editoria scolastica e didattica.

«A Chicago con le tecnologie che abbiamo possiamo pensare e programmare a vent’anni. E lo stesso in Pennsylvania. Riteniamo che l’oggetto “libro” registrerà una riduzione delle tirature in futuro. Ecco perché abbiamo chiaro il nostro obiettivo: quelli che rimarranno li faremo noi». Assecondiamo questo sguardo al futuro di Franceschi, chiedendogli cosa ne pensa dell’AI. Cosa porta in un’azienda come Grafica Veneta?

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AI e libri: le possibili alleanze

«Sarò un supporto strepitoso sia per editore sia per lo stampatore per quanto riguarda il controllo di flussi di informazione». Un esempio pratico? «Per libri che andranno tradotti in tutto il mondo le traduzioni saranno tecnicamente perfette. Io non do limiti all’AI. Come gruppo abbiamo sviluppato una AI nel nostro data center. Non è una minaccia, bisogna solo capire come rapportarsi».

Le tecnologie oggi a disposizione consentono anzitutto di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato. Che sia per una ristampa o per altre necessità, uno stabilimento deve funzionare con una logica just in time. «A Chicago abbiamo aggiornato le soluzioni classiche con due impianti digitali: 320 pagine al secondo. Basta il pdf di un cliente e in un’ora è pronto tutto».

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Come si proteggono i libri?

Non è la quantità il problema: con certi macchinari non ha fatto altro che aumentare. «L’attenzione è al just in time. Questo è quello che serve. Soltanto in Italia escono ogni anno 20mila titoli e nessuno sa quale riscuoterà successo». Uno dei più noti per Grafica Veneta è stato Harry Potter, per il quale negli anni Novanta l’azienda ha dovuto prepararsi a fare un salto di qualità. A proteggere le copie c’erano 20 persone, ogni notte, con libri sigillati in plastica antifurto. Nell’epoca degli attacchi informatici la cautela non è mai troppa come nel caso della biografia dell’ex presidente USA Barack Obama. «Il titolo fu portato da un editore in una chiavetta USB, per paura di hackeraggi».

E come sappiamo il mondo è diventato anche più imprevedibile. La scelta di spostarsi e produrre negli USA ha consentito a Grafica Veneta di ridurre i rischi dovuti a dazi. «Ci conviene ora produrre in America, anche se la carta ha un costo maggiore». Ma è un mondo anche ricco di opportunità, come i social che fungono da vetrina cruciale per certi libri (si veda il caso dei BookTok). «Gli editori – ha aggiunto Franceschi – forse lo vedono come qualcosa di cheap, ma oggi i librai sono quasi scomparsi. Il sistema non ti guida bene nella scelta di una lettura. TikTok può essere una grande opportunità». Il presidente del gruppo mediamente ogni giorno prende in mano più di 50 libri. E ancora oggi capisce l’importanza della fisicità dell’oggetto. «La copertina gioca un ruolo importante».

Da imprenditore a capo di un gruppo italiano con decenni di storia alle spalle, oggi con una grande presenza all’estero, qual è un consiglio che si sente di dare ai giovani? «Oggi c’è bisogno di professionisti. Quando si fa una azienda bisogna stare molto concentrati sui numeri e non solo sul marketing. Se un’azienda non genera c’è un problema. È tutto più difficile. Ma si può sempre ottenere tutto».