In totale 300 brevetti acquisiti per 21 milioni di dollari. Stiamo parlando dell’ultima operazione che ha riguardato Lilium, ex startup tedesca fallita diversi mesi fa, che ha venduto la propria proprietà intellettuale ad Archer, società statunitense attiva nel medesimo settore, quello dei taxi volanti. Come si legge su TechCrunch, Lilium è stata una delle realtà che fino a qualche anno fa rappresentava la frontiera europea nel settore dei droni per trasportare le persone. Il settore è estremamente rischioso, sottoposto a normative ferree. E per giunta non è ancora chiaro quanto riusciranno questi mezzi a diffondersi nei cieli.

Archer approfitta della crisi di Lilium
Fondata 10 anni fa in Germania, Lilium ha raccolto dagli investitori oltre 1 miliardo di dollari. Nel 2021 si è quotata tramite SPAC con Qell al Nasdaq. Poco più di un anno fa, come abbiamo scritto sul magazine, la società aveva stretto un accordo con l’Arabia Saudita per fornire a Riad una flotta di un centinaio di taxi volanti. L’accordo valeva 700 milioni di dollari.

Per risolvere il problema del traffico urbano, queste startup puntano a fare decollare mezzi elettrici capaci di trasportare poche persone a bordo. Ma restano i dubbi sui costi e sulla fattibilità. Intanto Oltreoceano ci sono altre realtà innovative che crescono grazie anche gli investimenti da parte delle corporate. Stellantis – che ha appena presentato un piano strategico da 13 miliardi di dollari negli USA – ha puntato su Archer alla fine del 2024.
L’investimento risale ai tempi del precedente Ceo, Carlos Tavares. In cantiere Archer mira a fare decollare Midnight, un drone in grado di trasportare fino a quattro passeggeri con un’autonomia massima di 80 km e 10 minuti indicati per una ricarica completa. Grazie ai brevetti acquistati da Lilium la società potenzia la propria tecnologia in vista dell’arrivo sul mercato.

