Autore: Barbara Righini

Barbara Righini

Romagnola in trasferta a Milano, da oltre 20 anni. Giornalista professionista dal 2001, collabora con diverse testate: dal sito della rivista DOVE Viaggi all’agenzia Italpress al portale dedicato al mondo agricolo, Agronotizie. In passato ha lavorato per l’agenzia video di RCS Media Group, RCD e per la syndication radiofonica CNR. Fra i temi seguiti ci sono il mondo del food e quello degli spettacoli.

I dati dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano sulla diffusione delle nuove tecnologie e del digitale in agricoltura evidenziano che il mercato ha raggiunto i 2,5 mld di valore ma solo il 9% della Superficie Agricola Utilizzata è gestita tramite nuove tecnologie. Il digitale in agricoltura significa maggiore sostenibilità ambientale ed economica, ma per diffondersi serve formazione.

La guerra israelo-palestinese sta provocando pesanti contraccolpi nel Canale di Suez. Gli attacchi alle navi da parte del gruppo islamico yemenita degli Houthi stanno costringendo i mercantili a modificare le rotte, con l’aumento dei costi delle merci. La tecnologia però gioca un ruolo sempre più importante nel garantire il buon funzionamento della logistica del settore agroalimentare

Dalle api alle farfalle, passando per i pipistrelli: gli impollinatori sono essenziali per il mantenimento della biodiversità vegetale e per la produzione di cibo. Senza il loro servizio diverse piante non darebbero frutti. La crisi climatica in corso però porta conseguenze importanti sulle popolazioni di impollinatori. In Europa, ad esempio, le farfalle sono diminuite dal 1990 del 25%.

I vegetali interagiscono tra di loro e con il mondo esterno tramite segnali chimici. La startup statunitense InnerPlant sta sviluppando, tramite biotecnologie, colture in grado di emettere segnali, percepibili tramite sensori, che aiutano gli agricoltori ad intervenire tempestivamente, prima che qualche avversità comprometta il raccolto