Nel 2005 ha cofondato Y Combinator. Investitrice in aziende come OpenAI, ma anche autrice di libri. Di recente ha lanciato un podcast in cui chiacchiera con mostri sacri del mondo tech. Il suo consiglio ai giovani? «Gli ingredienti più improbabili la ricetta perfetta per una nuova startup»
Autore: Gabriella Rocco
La nuova realtà è stata fondata da Danilo Gasparrini (Presidente) e Vanessa Zani Guasti (Ceo). Il primo step sarà l’apertura del salone di via Mercato 8 a Milano
Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome, ha chiuso di recente un maxi-round da 40 milioni di euro. La startup ha sull’isola il suo impianto dimostrativo pienamente funzionante. «Ci rivolgiamo a chiunque voglia sbarazzarsi dei combustibili fossili e sostituirli con energie rinnovabili»
Nella startup che si occupa di arte digitale investe anche Woori Technology tra i più importanti fondi della Corea del Sud
A guidare l’operazione il Fondo Rilancio Startup gestito da CDP Venture Capital. Obiettivo: ampliamento del team e espansione all’estero
Si tratta di uno dei più grandi round di finanziamento del settore negli ultimi anni. Il Ceo della startup finnica: «La transizione verso l’elettricità rinnovabile è estremamente importante per il clima»
Donna di numeri, di organizzazione, di controllo e di delega. Si è occupata per tutta la sua carriera del mondo della telefonia. Nel 1994 è stata tra i primi 25 assunti di Omnitel (acquistata poi da Vodafone pochi anni dopo). E’ riuscita a scalare tutte le posizioni prima in Italia poi a livello globale
Obiettivo: favorire la crescita del mercato italiano di settore catalizzando risorse di investitori istituzionali, con un target di raccolta di 500 milioni di euro. Già deliberato il primo investimento: 30 milioni nel Sustainable Securities Fund
Russo (co-founder): «Dopo aver lavorato nel settore dell’instant-delivery in una startup accelerata da Y Combinator, ho capito che il problema più grande delle aziende che vendono tramite e-commerce oggi è quello di fidelizzare la propria clientela»
Si tratta di 25 aziende. A dirlo anche quest’anno la classifica LinkedIn. Otto i paramentri fondamentali: la capacità di avanzamento, l’aumento delle competenze, la stabilità aziendale, le opportunità esterne, l’affinità aziendale, la diversità di genere, il background formativo e la presenza dei dipendenti nel Paese