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Intervista a Chris Richmond sulle strategie di finanziamento e i suggerimenti per accedere a Smart&Start, in un’ottica di mix finanziario
Mygrants è la prima app basata sul microlearning sviluppata per fornire supporto agli immigrati attraverso una serie di quiz tematici, in tre lingue. È stata fondata da Chris Richmond Nzi, 25 anni, ex funzionario Frontex, che ha consolidato la sua idea imprenditoriale su alcune solide certezze: credere nel valore delle persone e accrescere il livello delle loro competenze per metterle nelle condizioni di accedere ai servizi finanziari. L’analisi dei dati e il data mining consentono di stabilire se e quando i tirocinanti raggiungono, da principianti, un livello competente, abile o esperto di padronanza in uno o più concetti, temi o argomenti. Il valore unico di Mygrants è il database di abilità e competenze di oltre 67.000 immigrati, dove le capacità di ciascuno sono rafforzate e validate in base al fabbisogno occupazionale locale, regionale e nazionale. Mygrants è una bellissima realtà, un esempio di impresa solida, cresciuta anche grazie alla finanza agevolata, e in particolare a Smart&Start Italia. Ne abbiamo parlato con Chris Richmond, che ci ha spiegato come accedere al finanziamento e a quali condizioni è opportuno provarci.
Chris, qual è la prima valutazione su Smart&Start? Possiamo definirlo un punto di svolta per Mygrants?
“È ancora prematuro fare un bilancio definitivo, abbiamo definito il contratto a febbraio 2022, ma posso già dire che si tratta di uno strumento molto utile e promettente, a determinate condizioni”.
Quali sono i requisiti giusti per fare domanda?
“Smart&Start non è uno strumento di finanza agevolata completamente a costo zero, perciò bisogna fare un’attenta valutazione costi/benefici; sarebbe sbagliato applicare giusto per tentare di incassare un po’ di risorse, senza preoccuparsi della gestione di Smart&Start, nel tempo. Bisogna avere un buon flusso di cassa per gestirlo serenamente e mantenere gli impegni sottoscritti con Invitalia”.
Come ne siete venuti a conoscenza?
“Ho seguito la sua evoluzione negli anni, l’ho sempre ritenuta un’opzione interessante e nel corso del tempo mi sono confrontato con i colleghi che hanno utilizzato Smart&Start, mettendone a fuoco il potenziale e le complessità. A ottobre 2020 Mygrants aveva chiuso un aumento di capitale con gli investitori, perciò durante la pandemia eravamo coperti, ma cercavamo un ulteriore strumento di finanza agevolata che potesse sovrapporsi all’equity, senza dover cedere partecipazioni. Avevamo cassa e IVA sufficienti da anticipare e Smart&Start rappresentava un’opportunità ideale per assicuraci un ulteriore cuscinetto finanziario per i 12 mesi a venire”.
Chris Richmond, founder Mygrants.
Quali sono state le principali difficoltà che avete incontrato?
“Smart&Start è uno strumento istituzionale, le tempistiche potrebbero essere lunghe, non ci sono certezze sulla data della sua erogazione; inoltre comprendere con esattezza i criteri necessari e la compilazione della documentazione tecnica, non sono passaggi semplici. Ci sono terminologie alle quali le startup non sono abituate, forse più adatte alle imprese tradizionali. Però abbiamo trovato collaborazione da parte dei funzionari di Invitalia, consentendoci di affinare e perfezionare l’applicazione”.
Qual è l’errore da evitare?
“Se una startup pensa di poter sopravvivere e crescere unicamente grazie a Smart&Start, fallisce in partenza. In realtà si tratta di uno strumento integrativo e complementare con altre attività. Da solo non basta. Inoltre, non bisogna avere un approccio superficiale, ma vanno valutati attentamente i costi e le opportunità. Va fatta una rigorosa analisi di complementarietà con altri strumenti, ragionando in ottica di mix di finanziamenti”.
A chi suggerisce di richiedere Smart&Start?
“Non c’è una regola prefissata, dipende dalla tipologia di startup e dalla sua fase di crescita. Ad esempio, per noi lo strumento ideale è senz’altro l’equity, al quale aggiungere Smart&Start. Prima o poi una Startup si chiede quanto costa il denaro, cosa conviene fare: meglio cedere equity o fare debito? Per noi Smart&Start comportava costi inferiori rispetto ad alti canali di investimento, perciò era una strada da percorrere. Per altri potrebbe non valere lo stesso discorso”.
Bandzai
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