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Le attività di ricerca e sviluppo ammissibili dal credito d’imposta non vanno confuse con quelle inerenti l’innovazione. Vediamo i dettagli.
Il Credito d’Imposta per Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design (CIRSID) è un’agevolazione pubblica con un obiettivo molto chiaro: consentire una riduzione del carico fiscale a tutti coloro che contribuiscono all’innovazione tecnologica, alla ricerca e sviluppo di un prodotto o di un processo.
Tuttavia, non tutte le aziende svolgono attività di ricerca e sviluppo (r&s), la maggior parte, infatti, si dedica all’innovazione tecnologica. Spesso queste attività vengono sovrapposte, ma in realtà prevedono obiettivi e modalità operative differenti.
Perciò è bene precisare che le attività di innovazione tecnologica si differenziano da quelle di r&s, avendo come finalità la realizzazione o l’introduzione di prodotti o processi nuovi, o sensibilmente migliorati, rispetto a quelli già in uso. Nello specifico quando parliamo di innovazione tecnologica ci riferiamo a beni materiali o immateriali che devono differenziarsi rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa. Le differenze riguardano le caratteristiche tecnologiche, le performance, l’ergonomia e altri elementi sostanziali e rilevanti nel loro settore produttivo.
L’innovazione tecnologica di prodotti e processi
Le attività inerenti l’innovazione finanziabili con il CIRSID comprendono esclusivamente i lavori svolti in fase di progettazione, realizzazione e introduzione delle innovazioni tecnologiche, e i lavori concernenti le fasi di test e valutazione prototipale.
Non sono da considerarsi attività di innovazione tecnologica gli interventi di routine, le modifiche o migliorie minori a prodotti e processi già realizzati in passato, o applicati dall’impresa, così come non rientrano nelle attività innovative l’eliminazione di eventuali difetti di fabbricazione o personalizzazioni di prodotti richiesti dai singoli committenti. E non vi rientrano nemmeno i lavori di adeguamento previsti dalle norme in materia di sicurezza e salute.
Per comprendere con esattezza quali sono le attività innovative, partiamo da alcune caratteristiche:
- Prodotti nuovi o significativamente migliorati: beni o servizi che si differenziano rispetto a quelli già realizzati dall’impresa, sul piano delle caratteristiche tecniche, dei componenti, dei materiali, dei software accessori, della facilità d’uso, della maggiore flessibilità o altri elementi che riguardano le loro prestazioni e funzionalità.
- Processi nuovi o significativamente migliorati: processi o metodi produttivi e distributivi di beni o servizi che comportano cambiamenti significativi nelle tecnologie, negli impianti, macchinari e attrezzature, nel software, nell’efficienza delle risorse impiegate, nell’affidabilità e sicurezza per i soggetti coinvolti nei processi aziendali, siano essi interni o esterni.
Spese ammissibili e aliquota alla base del calcolo
Per i progetti realizzanti adottando processi di innovazione tecnologica, concorrono a determinare la base del calcolo del credito d’imposta le seguenti spese:
- Personale dipendente, autonomo o con altra tipologia di rapporto direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte. Nel caso di lavoratori di età inferiore ai 35 anni, che abbiano conseguito (o stiano frequentando) un dottorato di ricerca o siano in possesso di una laurea magistrale in ambito tecnico o scientifico concorre a formare la base del calcolo del credito d’imposta il 150% dell’ammontare del costo sostenuto dall’impresa per quei lavoratori.
- Beni materiali mobili e software: da considerare per l’importo ordinariamente deducibile ai fini della determinazione del reddito d’impresa, ma nel limite massimo complessivo del 30% delle spese del personale agevolabili.
- Contratti extra muros: ovvero contratti con fornitori terzi aventi ad oggetto il diretto svolgimento delle attività da parte del soggetto commissionario (purché fiscalmente residente in Italia).
- Servizi di consulenza ed equivalenti: inerenti alle attività di innovazione tecnologica realizzate nel limite massimo del 20% delle spese del personale ammissibili.
- Materiali per la realizzazione di prototipi: spese per acquisto di materiali, forniture e altri prodotti impiegati nelle attività svolte internamente dall’impresa, nel limite massimo del 30% delle spese di personale agevolabili.
Fino al 31 dicembre 2022 il CIRSID è incrementato dal 6% al 10% del totale delle spese elencate.
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