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Un’agevolazione fiscale fino al 10% per favorire il processo creativo, la crescita e la competitività delle imprese.
Il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (CIRSID), di innovazione tecnologica e di design è uno degli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 per accompagnare le imprese, favorendole nel processo creativo e realizzativo, avendo come coordinate la transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale.
Una misura particolarmente importante nel nostro Paese dove il design può vantare una tradizione culturale con radici profonde in tutti i territori, stimolo trainante della manifattura e delle esportazioni. Una sensibilità riconosciuta all’Italia in tutto il mondo, nella ricerca di uno stile che coniughi alla funzionalità e all’estetica il rispetto dell’ambiente.
CIRSID applicato al design
Si considerano attività ammissibili al credito d’imposta i lavori di design e ideazione estetica – diversi da quelli svolti nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica – finalizzati a innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma, e di altri elementi non tecnici o funzionali (ad esempio, le caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della struttura superficiale, degli ornamenti).
Vi rientrano tutti gli oggetti industriali o artigianali, i componenti di prodotti complessi, gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e i caratteri tipografici.
Per design e ideazione estetica, quindi, si intendono attività svolte per la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari, da imprese del settore tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile, dell’arredo e della ceramica.
Non sono considerati gli interventi di adattamento di un prodotto, di una collezione o di un campionario esistente con l’aggiunta di un singolo elemento di dettaglio, ma la creazione ex-novo di collezioni o campionari che siano significativamente differenti da quelli già posseduti dall’impresa. Inoltre, non sono ammissibili per l’agevolazione la realizzazione di campionari non destinati alla vendita.
In prima istanza il CIRSID si rivolge alle imprese tessili, della moda, dell’occhialeria, del settore calzaturiero e di quello orafo, oltre che a quelle della ceramica, del mobile e dell’arredo. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha poi esteso i settori che possono beneficiare del CIRSID, sottolineato l’importanza di una coordinata fondamentale rispetto allo specifico prodotto commercializzato o al settore di riferimento: la valorizzazione del Made in Italy.
Perciò possono richiedere il CIRSID indistintamente tutte le società italiane che svolgono progetti per innovare l’aspetto estetico dei prodotti e non esclusivamente le loro caratteristiche funzionali e tecnologiche.
Per le imprese operanti nel settore dell’abbigliamento, particolarmente forte in Italia, e negli altri settori nei quali è previsto il rinnovo a intervalli regolari dei prodotti, sono considerate attività ammissibili al credito d’imposta i lavori relativi alla concezione e realizzazione di nuove collezioni o campionari che presentino elementi di novità rispetto alle collezioni e ai campionari precedenti con riguardo ai tessuti o ai materiali utilizzati, alla loro combinazione, ai disegni e alle forme, ai colori o ad altri elementi rilevanti, con esclusione dei lavori finalizzati al semplice adattamento di una collezione o campionario esistente attraverso l’aggiunta di un singolo prodotto o la modifica di una sola caratteristica dei prodotti esistenti, come ad esempio la modifica unicamente dei colori, o di un elemento di dettaglio.
Un credito fino al 10% delle spese
Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate all’innovazione dei prodotti, il CIRSID è riconosciuto, in misura pari al 10% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023.
Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il CIRSID è pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
E’ importante sapere che la base di calcolo per stimare il credito d’imposta spettante, va assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi, a qualunque titolo, ricevuti sulle stesse spese ammissibili.
Le spese ammissibili
Il CIRSID include le spese del personale impiegato nella realizzazione delle attività di design e ideazione estetica, quote di ammortamento, consulenza, contratti extra-muros che prevedono lo svolgimento esterno delle attività e le spese per servizi utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative. Si possono anche considerare le spese per materiali, forniture e altri prodotti utilizzati. Vediamo nel dettaglio quelle ammissibili:
- spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta;
- le quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari;
- spese per contratti che hanno come oggetto il diretto svolgimento, da parte del soggetto commissionario, delle attività di design e ideazione estetica;
- spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta;
- spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica.
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