Reduse è una startup fatta da ricercatori che ha trovato il modo per cancellare l’inchiostro dalla carta stampata, nata da un bando europeo
BUDAPEST – Perché sprecare tempo e denaro nello smaltire la carta da stampante usata, quando si potrebbe semplicemente cancellarne il contenuto, facendola tornare come nuova? Parrebbe un’utopia, ma in realtà la tecnica che rende possibile questo processo esiste già da un paio d’anni, ed è stata sviluppata all’interno dell’Università di Cambridge.
Quello che mancava, era l’applicazione commerciale, ma anche questa potrebbe arrivare a breve, grazie ad una startup chiamata Reduse, spin off creato da alcuni ricercatori dell’ateneo britannico. Reduse è stata uno dei finalisti degli InnovEIT Awards, i premi assegnati nei giorni scorsi a Budapest dall’Istituto Europeo di Tecnologia. Ed è lì che abbiamo incontrato uno dei fondatori della startup, Hidde Jan Lemstra, per farci raccontare come è nata e come funziona l’idea.
“Un paio d’anni fa, all’Università di Cambridge al mio co-founder David Leal-Ayala fu chiesto di trovare un sistema per far scomparire l’inchiostro laser dalla carta, senza dover ricorrere a sistemi esterni, inchiostri particolari o simili e lui se n’è venuto fuori con questa soluzione. Io sono olandese, ma in quel periodo Cambridge per fare il mio Phd. Ho conosciuto David e sono rimasto molto colpito dal suo lavoro. Gli ho detto “perché non ne ricaviamo un business? Ma lui non era molto interessato, è un accademico (ride).”
Le cose cambiano quando la notizia della nascita dell’”unprinter” così è stata ribattezzata la stampante che toglie inchiostro invece di aggiungerlo, arriva alle orecchie dei giornalisti della rivista New Scientist, che pubblicano un articolo sulla scoperta. Iniziano ad arrivare le telefonate di aziende interessate ai risvolti pratici della nuova tecnica, e anche Lean si convince che vale la pena provare a guadagnarci qualcosa.
I primi finanziamenti per portare avanti lo sviluppo del progetto arrivano da Climate Kick, una delle iniziative dell’Unione Europea per incoraggiare l’innovazione nel Vecchio continente (Kick sta per Knowledge and Innovation Communities), 90.000 euro che consentono alla startup di assumere le prime persone e iniziare a lavorare al prototipo finale. Già perché, una cosa è un paper accademico, altro costruire un prodotto affidabile con tutti i tipi di carta e di stampanti laser. La tecnica inventa da Leal e colleghi consiste infatti nel “bombardare la carta” con dei brevissimi impulsi laser di pochi picosecondi (un miliardesimo di millisecondo) che riescono a vaporizzare l’inchiostro del toner, senza danneggiare la carta sottostante.
Occorre però che il laser sia perfettamente tarato, e si ottengono risultati migliori con certi tipi di carte e di toner. In linea di massima, si tratta comunque di una soluzione universale, a differenza di altri prodotti, come quello di Toshiba. L’azienda giapponese ha immesso da qualche tempo sul mercato una sua “unprinter”, ma funziona solo acquistando un apposito toner e un’apposita stampante.
Perché il congegno ideato da Reduse arrivi sul mercato ci vorrà ancora un po’ di tempo. “Non penso che avremo il prodotto finale prima di due anni – dice Lemstra – È complicato, ma non impossibile, ormai è solo una questione ingegneristica”. Intanto è stato chiuso un accordo con un investitore, che ha messo sul piatto circa un milione di euro.
I costi? “La nostra stima oggi è che se compri una macchina da 2000 sterline, te la puoi ripagare in circa 18 mesi – afferma l’imprenditore”. Chiaramente, l’investimento ha senso sopratutto per chi consuma grandi quantità di cellulosa. “I nostri potenziali clienti sono ad esempio grossi studi legali che producono molta carta, e non vogliono che la carta venga in qualche modo riutilizzata perché ci potrebbero essere cose delicate scritte sopra – continua Lemstra – Ragion per cui pagano delle ditte specializzate che si prendono cura dello smaltimento. Con la nostra “de-stampante”, non solo non dovranno comprare più così tanta carta, ma nemmeno pagare per la distruzione della stessa.