L’anno che sta per finire nel mondo è stato il migliore di sempre. Lo dice The Atlantic. E anche in Italia abbiamo parecchie #GoodNews sull’innovazione.
E’ stato l’anno migliore di sempre. Difficile da crederci se pensiamo alle terribili tragedie che si sono susseguite, dal dramma dei profughi alle stragi di Parigi. Però che sia l’anno top quello che si sta per chiudere l’ha messo nero su bianco Charles Kenny su The Atlantic, affermando che quello che sta per terminare ha segnato più miglioramenti di sempre nella qualità di vita, grazie a innovazioni che di fatto oggi sono un patrimonio acquisito dell’umanità.
C’è di più. «Il mondo è più istruito, meglio nutrito, più sano, più libero, più tollerante e sembra destinato a diventare più ricco», così ha affermato Kenny, citando in primis Ebola e ricordando come il vaccino sperimentato in Guinea già dalla primavera si sia dimostrato efficace al cento per cento, il che suggerisce come futuri focolai della malattia dovrebbero essere molto meno letali. Nel frattempo l’Onu ha riferito che quest’anno la mortalità infantile globale è più che dimezzata rispetto al 1990 e il numero delle persone che vivono in condizioni di povertà estrema si è più che dimezzato (così ha scritto anche Vox). La testata sottolinea come il 2015 sia stato l’anno in cui il matrimonio gay è diventato legge negli Stati Uniti, precisando come spesso gli eventi americani siano destinati ad avere un riverbero mondiale.
Dall’America all’Italia, dalle dinamiche mondiali ai fatti di casa nostra legati all’innovazione generata con passione e senza tregua, quell’innovazione che spesso si fa senza chiedere il permesso, quella che scala interesse e fatturato. Ho provato a raggruppare 12 personalissime #GoodNews di questo 2015 da incorniciare. Ce ne saranno tante altre e vi invito a dire la vostra. Intanto eccone 12 (e in fondo per ognuna di queste molte di più).
Il mondo è più istruito, meglio nutrito, più sano, più libero, più tollerante e sembra destinato a diventare più ricco
#GoodNews1 – Motori di casa nostra
L’auto italiana che si guida da sola è riuscita a conquistare l’America (e ben 30 milioni di dollari). Si tratta del gioiello messo a punto da 27 ricercatori coordinati dal professor Alberto Broggi e divenuto realtà nei laboratori dell’Università di Parma. Qui ha sede Vislab, società italiana a capitale privato acquisita per 30 milioni di dollari da Ambarella, azienda americana leader nello sviluppo di semiconduttori di compressione video.
E’ proprio nella città emiliana che si studia da anni il veicolo autonomo ed è qui che è nato Porter, che nel 2010 ha fatto un viaggio di 13.000 chilometri dall’Italia alla Cina. Vislab si è anche aggiudicata il riconoscimento di startup dell’anno 2015 allo Startup Italia Open Summit 2015, lo scorso lunedì 14 dicembre al Palaghiaccio di Milano.
GoodNews2 – Il boom delle startup in scienze della vita
Ripensano la salute in modo condiviso, mettono in contatto pazienti e medici con devices e app, migliorano la qualità della vita delle persone con disabilità o affette da qualche patologia. Sono le startup legate ai temi della salute e di scienze della vita, vere regine di questo 2015, che le ha consacrate un po’ ovunque come modello vincente. Bloomia, l’app porta-pillole intelligente che eroga le compresse prescritte dal medico, ha vinto l’InnovAction Lab 2015, il più grande evento per startup early stage in Europa. Il devices per persone ipovedenti e non vedenti di Horus Technology – un dispositivo che assiste la persona nella lettura, nel riconoscimento di volti e oggetti e nella mobilità in città, avvertendolo della presenza di ostacoli – si è aggiudicato l’IBM SmartCamp 2015.
C’è poi Alessandra Pacilli, una delle assegnatarie del progetto BEST di Invitalia: sei mesi in Silicon Valley con la sua Feelstep, startup che aiuta i malati di Parkinson con sensori low cost da mettere su braccia e gambe. Grandi quanto la cassa di un orologio, registrano i movimenti e inviano i dati al medico, che può monitorare lo stato di salute di chi li indossa e calibrare i farmaci giorno per giorno. Poi c’è Scent, startup premiata a fine novembre col Premio Gaetano Marzotto che porta la tecnologia sensoristica nel campo bio-medicale, con dispositivi per il prescreening tumorale. Si è aggiudicata i 300mila euro in denaro e un percorso con Fondazione CUOA del valore di 25mila euro.
E ancora, riconoscimento ad un team internazionale e con anima italiana che lavora in rete da ogni parte del mondo costruendo protesi in 3D. Sono i giovani volontari di Open BioMedical Initiative, community nata nel 2014 al supporto alla biomedica tradizionale. Online progettano tecnologie open source, stampabili in 3D e accessibili a tutti grazie al costo contenuto. La community ha vinto il Funky Prize 2015, destinato al miglior progetto per la diffusione della rete nel nostro Paese e dedicato alla memoria di Marco Zamperini.
Last but non least, l’app del cuore, quella che monitora il battito cardiaco per comprendere se si presenta un problema di aritmia. Si tratta di HeartWatch, pensata e realizzata da cinque studenti universitari del nord-Italia, tutti tra i venti e i trent’anni. Il team in estate è volato a Seattle, finalista al contest Imagine Cup, scelto in Europa tra ben 150 idee in gara.
Startup salute che scalano: questa è Pazienti.it, fondata da Linnea Passaler nel 2011 e acquistata quest’anno dal Gruppo Sapio, una tra le prime startup italiane ad aver sfondato il tetto di un milione di euro di fatturato nel 2013. E poi ancora altre startup health che catturano interesse. Come quella che ha portato l’ospedale in una app: è la storia di Sceglieresalute.it, che registra già un database di migliaia tra medici e strutture. La startup pugliese è stata accesa da due trentenni, Giuseppe Lorusso e Angelo Marvulli, ed è stata finanziata con il contributo del Ministero per lo Sviluppo Economico (bando Smart&Start).
#GoodNews3 – Il pranzo è servito (nell’anno di Expo)
Partiamo dal mondo della ristorazione a domicilio online made in Italy e da una conferma: il trend del food delivery continua a crescere. Nel 2015 il colosso danese JustEat ha comprato due startup italiane: Clicca e mangia a Milano e DeliveRex a Roma, nate rispettivamente nel 2009 e nel 2012. “Abbiamo puntato su due realtà fortemente in crescita”, ha dichiarato David Buttress, a capo di Just Eat, leader mondiale nel mercato delle consegne di cibo a domicilio via web e mobile con sede a Londra e presenta in 13 Paesi.
Un’acquisizione importante ha segnato l’inizio del 2015: PizzaBo, startup bolognese, è stata la protagonista di una exit milionaria da parte di Rocket-Internet ed è diventata in estate HelloFood. “Pizzabo è passata da 9 a 37 dipendenti in pochi mesi, dando lavoro a ragazzi con età media di 28 anni e ha aperto un nuovo headquarter a Bologna”, ha dichiarato Christian Sarcuni, amministratore delegato di HelloFood Italia e founder di Pizzabo.
Ci sono poi le startup food che vincono. Stiamo parlando di New Gluten World, vincitrice del Premio Nazionale per l’innovazione 2015. Si tratta di una startup del foggiano basata su tecnologia e cibi gluten free nata in ambito universitario e che vale già 36 milioni di euro: di fatto è in grado di realizzare pane, pasta e prodotti da forno a base di farina detossificata. Ottenuta cioè con un processo fisico e chimico di detossificazione delle proteine del glutine dalla granella dei cereali.
Dal sud al Nord nel segno del food: nel parmense in questo 2015 è cresciuta DNAPhone, fondata da tre ricercatori dell’Università di Parma – Alessandro Candiani, Michele Sozzi e Alessandro Tonelli – e dai loro professori universitari Stefano Selleri e Annamaria Cucinotta. Si tratta di una startup tutta incentrata sulla sicurezza alimentare: attraverso un dispositivo ottico integrato con lo smartphone è possibile condurre analisi di controllo sulle principali filiere agroalimentari. L’aumento di capitale è di 200.000 euro. La startup ha ottenuto la fiducia di Borealis Tech Ventures, Capital B! e importanti imprenditori del settore agroalimentare.
#GoodNews4 – Londra chiama Italia
Nell’anno che si sta per chiudere è proseguita senza sosta la campagna acquisti nei confronti delle startup accese da startupper italiani. A Londra quest’anno si è consumato un gioco online da due milioni di dollari. Si tratta di uno dei round più importanti dell’anno, messo a segno una startup di italiani con sede in Inghilterra, ma con un investitore italiano come United Ventures. Stiamo parlando della piattaforma di gaming Faceit, fondata da Niccolò Maisto, Alessandro Avallone e Michele Attisani nel 2012. Due milioni di dollari l’investimento raccolto. Altri numeri da capogiro: 1 milione e mezzo di utenti registrati, 2 milioni di visitatori unici mensili e 5 milioni di sessioni di gioco al mese.
#GoodNews5 – Innovazioni con le ali
Una startup emiliana ha vinto a Parigi la più importante competizione per sistemi difensivi, l’Hello Tommorow Challenge 2015. Stiamo parlando di Archon Dronistics, che ripensa la videosorveglianza grazie ai droni pronti a suggerire interventi in caso di emergenza. Basata nell’incubatore modenese Knwobel, si occupa di ispezione e monitoraggio di infrastrutture. Team tutto italiano e internazionale al tempo stesso, diviso tra l’Italia, la Silicon Valley e Santiago del Cile. E nell’anno delle tragedie dei migranti, un drone è riuscito a salvare diverse vite umane. Nello specifico di tratta di un drone installato nel battello Phoenix, che ha portato sulla terraferma 369 persone – la maggior parte Eritrei, tra cui una donna e 45 bambini e neonati – salvandole nel pomeriggio del 3 maggio a largo di Lampedusa. Tutto è stato realizzato nell’ambito di MOAS, ovvero Migrant Offshore Aid Station, prima iniziativa umanitaria di soccorso in mare privata al mondo. A capo di questa operazione sono i due coniugi Christopher e Regina Catrambone.
#GoodNews6 – Infoiati per il FOIA
La notizia è rimbalzata prima via Twitter: ad un anno dal lancio di Foia4Italy, la campagna per l’adozione anche in Italia di una legge che garantisca a tutti i cittadini l’accesso agli atti e ai documenti della Pubblica Amministrazione. Così il 7 luglio 2015 la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato all’unanimità la delega al Governo per adottare un freedom of information act. Foia per l’Italia è una novità, ma le prime leggi di questo tipo sono state approvate in Svezia oltre due secoli fa, mentre negli Stati Uniti nel 1966. Foia4Italy è un progetto che ha coinvolto oltre 30 associazioni che insieme hanno scritto una proposta di legge sottoponendola a Governo e Parlamento e hanno avviato una campagna raccogliendo oltre ventimila firme.
#GoodNews7 – Tra umani e umanoidi
In questo 2015 i nostri umanoidi hanno fatto letteralmente il giro del mondo. Il robot Walkman – sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia diretto da Roberto Cingolani e realizzato in collaborazione con il Centro Ricerche Piaggio di Pisa – è stato protagonista del Darpa Robotic Challenge, la vetrina mondiale sulla robotica. Robustezza e flessibilità: Walkman è un robot di quasi due metri e dal peso di 120 chili, realizzato in ergal, titanio, ferro e plastica e mosso da 33 motori elettrici. Purtroppo il robot ha concluso la competizione in diciassettesima posizione, ma è stato il solo invitato alla vetrina mondiale sulla robotica. Il team che ha progettato e realizzato in soli dieci mesi Walkman è stato composto da 27 persone dall’età media di 31 anni.
E poi in questo 2015 ci sono state strette di mano…. robotiche. Bionica, di design e controllata con il pensiero: nasce in Italia la prima mano robotica. A idearla e realizzarla è stato l’istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’elemento principale di innovazione è legato al fatto che è l’unica capace di essere impiantata senza bisogno di chirurgia. Il progetto si chiama ‘My Hand’ ed è finanziato con oltre 400mila euro dal Ministero per l’Istruzione. La mano è molto flessibile, così da permettere tutti i movimenti della vita quotidiana. Per i ricercatori è il prototipo delle protesi del futuro, capaci di trasformare il pensiero in movimento. A far funzionare la mano è il meccanismo hi-tech che si trova al suo interno, composto da tre motori. “Non è solo una mano che somiglia a quella umana. E’ la mano di un robot ed è bella da vedere”, ha dichiarato Christian Cipriani, responsabile del progetto.
#GoodNews8: Spremute di innovazione e design
Sul tetto del mondo con un abito fatto di bucce di arancia. Una startup tutta italiana ha vinto il premio delle Nazioni Unite “Ideas for change”, la prima competizione dedicata alle nuove imprese sostenibili ed ecologiche. Si tratta di Orange Fiber, realtà catanese che crea tessuti dalle bucce delle arance. Un trionfo per l’Italia e per le due fondatrici Adriana Santanocito, 37 anni, ed Enrica Arena, 30 anni. Tra le sei finaliste c’era anche l’altra italianissima startup, la serra galleggiante Jellyfish Barge di cui abbiamo parlato la scorsa settimana.
Ad aprile 2015 il design italiano ha lasciato segno, proprio durante il Salone del Mobile. LOVETheSIGN ha chiuso un round di finanziamento da 4 milioni con United Ventures di Massimiliano Magrini. La startup di Milano ha messo in piedi un e-commerce per prodotti di design legati alla casa, è nata nel 2012 e – in base a quanto riporta TechCrunch – vedrà crescere le proprie risorse finanziarie grazie anche ad una cordata di investitori privati. Si è trattato del terzo round di finanziamento del 2015 in Italia più significativo, dopo i 10 milioni ottenuti da Genenta Science a gennaio e i 5 milioni ottenuti da Musement a marzo. E ancora, una università pubblica italiana nella classifica delle migliori università di arte e design. Un altro primato di questo 2015: ad ottenerlo il Politecnico di Milano, con la sua Scuola e Dipartimento del Design posizionatosi undicesimo nella graduatoria mondiale del World University Rankings si Subject 2015 per il settore Art&Design.
#GoodNews 9 – Sostenibilità mon amour
Imprese dal cuore verde: Bio On anche in questo anno che si chiude è andata avanti con le bioplastiche ottenute dallo scarto del biodiesel. L’impresa emiliana nata nel 2007 ha completato un’ulteriore fase di messa a punto della tecnologia per ottenere bioplastiche da glicerolo, uno scarto della produzione di Biodiesel presente in tutto il mondo, e ora è pronta a concedere le licenze d’uso per realizzare i primi impianti che si basano su questa innovazione.
E quando si parla di sostenibilità non manca il Sud all’appello: Zeropet è un innovativo metodo per ridurre la quantità di plastica nelle discariche e al tempo stesso convertire il pet in materiale pregiato. Ed è questa l’idea che si è aggiudicata la finale della Start Cup Calabria 2015 all’Atelier dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. In questo viaggio alla ricerca delle buone idee imprenditoriali sono state ascoltate circa 100 proposte.
#GoodNews 10 – Super innovatori e super calcolatori
Nel 2015 l’Italia è tornata a competere nelle sfide internazionali, ovvero competizioni globali e milionarie. Prima la petizione su Change.org con oltre duemila firmatari al motto di “Not4ItalianPeople”, poi l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico con la modifica alla normativa che disciplina le operazioni a premio ed i concorsi. La complessità della disciplina italiana della materia aveva indotto i promotori di ogni genere di concorso ad escludere espressamente gli italiani dai soggetti legittimati a partecipare alle iniziative a premio, in compagnia dei cittadini di Iran, Cuba, Corea del Nord, Sudan o Siria. Ecco, tutto questo apparteneva al passato. Da giugno 2015 sul sito dell’Hackday Prize 2015 è tornata la possibilità per gli innovatori italiani di sfidarsi con idee brillanti.
E in questo 2015 di super c’è anche un computer capace di eseguire un milione di miliardi di operazioni al secondo: è dedicato al calcolo scientifico e ingegneristico ed è made in Italy. Stiamo parlando di Galileo, sintesi della collaborazione tra il centro per il supercalcolo Cineca, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università di Milano-Bicocca. Con questo strumento l’Italia raddoppia la potenza di calcolo dedicata al mondo della ricerca. Il nuovo superpc è dotato di 8.256 processori, con 516 nodi. Supercomputer come Galileo sono fondamentali per mettere alla prova i modelli teorici sviluppati dai ricercatori, dal mondo della fisica fino alla biologia.
#GoodNews 11 – Città del futuro
Tre città italiane e tre tappe dell’innovazione 2015. Prima tappa, Milano. Il Bosco Verticale disegnato dall’architetto Stefano Boeri si è aggiudicato il “Best Tall Building Worldwide”, cioè è stato ritenuto il grattacielo più bello del mondo per l’anno 2015 secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat, associazione che si occupa di sostenibilità ambientale e grattacieli. Il premio è stato assegnato giovedì 12 novembre durante un evento di gala a Chicago e il Bosco Verticale è stato scelto per la sua innovazione. Secondo Boeri il Bosco Verticale ridisegna la città perché persegue la biodiversità ci salverà. Lo stesso complesso aveva ottenuto il premio ‘International Highrise Award 2014’.
Seconda tappa, Bologna. Nella città che più di ogni altra mette in atto i concetti di partecipazione civica, nasce e si diffonda la social street. Proprio in questo 2015 eccola raccontata dalla stampa internazionale, dal New York Times al Clarin Argentino, fino a Liberation. Vicini e connessi per gemellare persone che condividono il pianerottolo di casa. A mettere in piedi questa genialata lo startupper Federico Bastiani, che ha deciso così di connettersi ai vicini di casa. Nel mondo ad oggi ci sono oltre trecentocinquanta social street, distribuite anche in Portogallo, Francia, Brasile, Nuova Zelanda e Asturie.
Terza tappa, la splendida Sardegna. Qui si sperimenta con successo una via tutta italiana per fronteggiare la crisi economica. Nell’isola è stata lanciata nel 2009 Sardex e l’analoga moneta complementare: si tratta di un circuito in cui le aziende, attraverso l’utilizzo di una unità di conto digitale, hanno la possibilità di sostenersi a vicenda, finanziandosi reciprocamente senza interessi. Proprio nell’autunno di questo 2015 Sardex è stata raccontata dal Financial Times in un appassionante pezzo.
#GoodNews12 – Meraviglie in 3D
Nell’anno di Expo2015 – una delle top #GoodNews in questo caso – è nato anche un tour in 3D per l’esposizione Universale L’applicazione ha permesso ai visitatori di tutto il mondo di vedere gli spazi pubblici, i padiglioni e i cluster. Con il virtual tour sono stati realizzati i modelli tridimensionali delle strutture esterne dei padiglioni, con immagini e gallerie fotografiche dell’architettura.
Ed è ancora possibile immergersi nella magia di Expo su Virtual.expo2015.org. E in 3D c’è anche il grande Leonardo, disponibile sul palmo di mano. In questo 2015 è stata presentata ‘Essere Leonardo’, la prima app per esplorare il genio da Vinci. A realizzarla Applix e Skira Digital. La app permette di ammirare le opere di Leonardo con un percorso tridimensionale in cui l’intera vita dell’artista scorre in 3D. Così le sue macchine futuristiche e i suoi dipinti più celebri diventano interattivi.
E per chiudere una #GoodNews del 2015 che ci traghetta direttamente nel 2016. Nel giugno dell’anno che verrà a Esino Lario, in provincia di Lecco, si terrà il dodicesimo raduno mondiale della community di Wikipedia. Evviva e auguri per altri futuri dodici mesi di #GoodNews!