La piattaforma digitale dedicata al turismo artigiano, che connette viaggiatori desiderosi di imparare attività tradizionali e residenti con conoscenze da insegnare
In una regione come la Campania che vede nel “terzo settore” una risorsa determinante della propria economia, Paesà si propone come piattaforma digitale dedicata al turismo artigiano, con la finalità di connettere viaggiatori desiderosi di imparare attività artigianali, tradizionali e residenti con le giuste conoscenze da insegnare. Una soluzione di e-commerce dove trovare workshop e corsi pratici per condividere esperienze: dal laboratorio per fare dolci tradizionali, alla simulazione di scavo archeologico, dalla raccolta delle olive fino ad arrivare alla preparazione di conserve di pomodori; Paesa’ è il posto giusto dove cercarla ispirandosi ad un concept molto chiaro: “non ci sono estranei, ma solo amici che non hai ancora incontrato”.
Un’esperienza certamente suggestiva, un modo nuovo e totalmente diverso di viaggiare passando dal “consumare” al “fare”. L’utente può scegliere il workshop da seguire nelle categorie Food, Rural, Artisan, Histori, Kids, poi sceglie tutor, data e lingua e infine prenota online il corso in pochi semplici click. A quel punto non resta che preparare le valigie e partire, considerando che i workshop sono calendarizzati in base alle disponibilità di chi offre i servizi e alla stagionalità tipica delle attività.
“La nostra idea si ispira al concetto di sharing economy basata sulle competenze umane, all’insegna del saper fare qualcosa volendo condividerla – commenta Francesco Domenico D’Auria, fondatore di Paesà assieme ad Annapaola Di Paolo, Vincenzo Puzone e Pier Paolo Di Lorenzo -. La partecipazione al Creative Clusters di Sviluppo Campania è stata molto importante perché ci ha consentito di misurare la fattibilità concreta del nostro progetto e le nostre aspettative. La durata dei corsi è stata purtroppo breve sebbene molto intensa, e finalmente abbiamo avuto l’opportunità di fare lezioni one-to-one con tutor che hanno studiato il nostro progetto ed espresso i loro dubbi per farci crescere. Sul business plan, ad esempio, eravamo carenti, ma dopo questa esperienza ci siamo rafforzati e molti aspetti sono più chiari”.