“Non volevo fare qualcosa di grande in America”. Gli Stati Uniti sono stati la sua palestra con GoPago, adesso punta all’Italia. Gli aneddoti e le mille idee del ragazzo di Sant’Atto che ha fatto innamorare Amazon
L’ultima volta che ne avevamo parlato era l’11 dicembre 2013: aveva appena venduto la sua tecnologia ed il team ad Amazon, mentre la sua startup era stata acquisita da DoubleBeam. Una bella botta per un italiano. Si trattava di Vincenzo Di Nicola, 33 anni, e di GoPago. Oggi era ospite all’evento Make in Italy di Working Capital a Roma e per il mondo startup era lui il vero americano importante presente nella Capitale. Si è riletto il suo nome sui giornali italiani perché, dopo aver conquistato la tanta ambita cittadinanza statunitense, è tornato in Italia. E come ogni startupper che si rispetti non è stato con le mani in mano, ma si è subito lanciato in tante altre iniziative. Oltre a continuare ad elargire la borsa di studio per gli studenti meritevoli del proprio ex liceo, che reputa una “cosa normale”, come dice sul palco dell’acceleratore romano scatenando l’applauso, ha iniziato a fare il “professore”. Insegna informatica ai liceali, Ruby On Rails (la stessa tecnologia su cui era stata sviluppata GoPago), ed impartisce compiti durissimi ripresi dalle migliori università di informatica degli States. La sorpresa è che questi ragazzetti alle prime armi con codici e sigle riescono ad eseguirli senza alcun problema. «Noi in Italia abbiamo delle scuole fantastiche. Abbiamo una grande preparazione, ma non crediamo in noi stessi. Farà ridere, ma sto riguardando i film di Fantozzi per capire meglio questo nostro aspetto. Il mio liceo mi ha dato tantissimo, e adesso voglio fare qualcosa io per lui.Quando avevo proposto la borsa di studio di 1000 euro, qualche malpensante aveva creduto che si trattasse di riciclaggio di denaro. Ma non è così. Ti racconto questa: quest’anno i ragazzi che avevano avuto accesso alle olimpiadi di matematica non avevano abbastanza soldi per recarsi alle nazionali. Ho dato tutti i fondi di cui avevano bisogno e sono arrivati tredicesimi. Sono stato felicissimo».