Non ci sono soltanto Leonardo, CDP e Snam tra le società che rientrano negli accordi tra Italia e Arabia Saudita. Dal valore complessivo di 10 miliardi di dollari, la partnership siglata ad Al’-Ula dalla premier Giorgia Meloni e dal principe e primo ministro saudita Mohammad bin Salman aprirà anche ad opportunità per le PMI italiane, soprattutto per quanto riguarda l’export in settori strategici.
Accordo Italia – Arabia Saudita: cosa è previsto per le PMI?
In Arabia Saudita era presente anche Sace, il gruppo assicurativo-finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e specializzato nel sostegno alle imprese. Come si legge sull’Ansa il Gruppo ha garantito un finanziamento multi-currency del valore complessivo di 3 miliardi di dollari reso disponibile da nove banche internazionali per offrire opportunità di export per PMI e filiere italiane in infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia e trasporti ferroviari, stradali e marittimi.
«Siamo orgogliosi e onorati di essere al fianco di player di primario standing in Arabia Saudita per facilitare le esportazioni italiane e lo sviluppo di relazioni commerciali e di investimento win-win tra i nostri due Paesi», ha dichiarato l’amministratrice delegata di Sace, Alessandra Ricci. Complessivamente il Gruppo ha firmato cinque operazioni e accordi per un valore di 6,6 miliardi di dollari. Parte di quelle risorse serviranno per favorire l’export di aziende italiane verso il mercato saudita.
Che cos’è il progetto Neom in Arabia Saudita?
«Sono scommesse, laboratori per il futuro. NEOM può diventare un modello unico. È tutto frutto di una pianificazione delle migliori menti. Ovviamente ci sono cambiamenti, rischi da gestire. Ma si fa, si va avanti, e pur nei cambiamenti si fa, si crea innovazione». Silvia Barbone, Vice President of Strategic Partnerships and International Cooperation per la Royal Commission for AlUla, ci aveva spiegato in questi termini il progetto di NEOM.
Il termine è diventato noto negli ultimi anni perché racconta dei progetti futuristi che Riad ha nel settore delle smart city. Uno dei progetti più ambiziosi riguarda The Line, una città lunga 170 km. I cantieri sono in corso: lo sforzo da mezzo trilione di dollari è imponente e rientra nella strategia di soft power di Riad, capitale che sta tempo si sta allontanando dalla monocultura petrolifera per proporsi al mondo come un hub legato a innovazione, tecnologie e startup.