Come ha scritto sui social il ministro spagnolo dei Diritti Sociali, dei Consumi e dell’Agenda 2030 Pablo Bustinduy il governo di Madrid ha ordinato ad Airbnb di cancellare più di 65mila annunci caricati sulla nota piattaforma di affitti brevi. «Il tribunale – ha spiegato su Bluesky Bustinduy – conferma l’operato del Ministero e il blocco dei primi 5.800 annunci. Nessun interesse economico prevale sul diritto alla casa. Nessuna azienda è al di sopra della legge».
El Ministerio de Consumo ha ordenado a Airbnb el bloqueo de 65.935 anuncios ilegales de pisos turísticos. La justicia avala la actuación del Ministerio y el bloqueo de los primeros 5800 anuncios. Ningún interés económico por encima del derecho a la vivienda. Ninguna empresa por encima de la ley.
— Pablo Bustinduy (@pbustinduy.bsky.social) 19 maggio 2025 alle ore 08:05
Perché il governo spagnolo ha ordinato ad Airbnb di cancellare migliaia di annunci?
Gli annunci in questione sono stati definiti illegali dal ministero competente. Come si legge su Reuters, la maggior parte di quelli finiti nel mirino del governo di Madrid non include il numero di licenza. In altri casi non viene specificato se il proprietario è una persona fisica oppure una società.
Il dibattito sulle piattaforme come Airbnb va avanti da anni e si collega all’evoluzione del turismo nelle città che ogni anno attirano milioni di persone. In alcuni casi i residenti lamentano danni ai quartieri dove vivono in termini di vivibilità ad esempio, ma non solo. C’è anche un tema di diritto alla casa e di costi degli affitti.
Cosa sta succedendo a Barcellona con gli affitti brevi
Jaume Collboni, il sindaco di Barcellona, ha raccolto l’eredità dell’ex sindaca Ada Colau, anch’essa critica nei confronti dell’overtourism e delle conseguenze negative degli affitti brevi. Il piano della capitale catalana punta a tagliare buona parte delle licenze e, in prospettiva, entro il 2029 potrebbero non esserci più appartamenti a disposizione su Airbnb e altre piattaforme.